Dopo la discussa intervista di Javier , è il turno di Chiara Picone. La moglie del fantasista della Roma, ha parlato a Donna Tv. Queste le sue dichiarazioni: “La mia è una vita sotto i riflettori, tanti vedono solamente gli aspetti migliori: viaggi, vacanze, aerei privati. Possiamo comprare quello che vogliamo, ma non è tutto qui. Noi mogli di calciatori stiamo sempre accanto a persone con una grande pressione, dove tutto ciò che fanno è criticato e commentato e la maggior parte delle volte non è la verità. Javier, che io chiamo Flaco, è un ragazzo umile, rispetta la gente ed è un professionista esemplare. Le critiche della passata stagione sono state pesanti. Ma noi andiamo avanti, sappiamo che come ci sono momenti negativi ce ne sono anche positivi. Magari la gente non lo sa, noi abbiamo avuto una brutta esperienza con nostro figlio piccolo, Santiago, che è stato ricoverato in rianimazione appena nato. Javier andava comunque a giocare le partite e dava il massimo in campo per i tifosi e per la squadra, ma solo noi sapevamo cosa avevamo dentro”.
“Ora ha trovato di nuovo un equilibrio con i tifosi – ha continuato la Picone -. E’ così: giochi male e il tifoso un po’ si innervosisce. Il giocatore non è solo fisicità, ma anche mentalità. Quest’anno c’è un bel gruppo e stanno bene insieme anche fuori dal campo. Esiste un gruppo forte di mogli in qualsiasi squadra. Anche qui abbiamo un bel gruppo, organizziamo le cene quando i nostri mariti sono in ritiro ma anche quando ci sono loro”. La moglie dell’argentino aggiunge: “I ritiri sono la parte più stressante. Quando Flaco non c’è, ne sento la mancanza, mi manca tanto. Ma anche i ritiri sono importanti per farci capire quanto ci amiamo. Mi aiuta tanto in casa, anche con i bambini. Quando studio, lui fa il mammo ed è bravissimo. Tutti sacrifici che ho fatto, li ho fatti per amore. Forse il più grande è stato lasciare Palermo, casa mia, da piccola, avevo 19 anni. Siamo andati subito via a Parigi, non ho esitato ad andare con lui”. Sull’esperienza all Roma, Chiara Picone dice: “Flaco è innamorato dell’Italia. Quando è arrivata l’offerta della Roma non abbiamo esitato, come fai a dire ‘no’ a Roma: lui aveva bisogno di un cambio, io non vedevo l’ora di tornare in Italia. Non abbiamo nostalgia di Parigi, siamo bene ora a Roma. Con Flaco ne parliamo: ovunque sia un suo eventuale trasferimento, io con i bambini rimarrò qui a Roma”, ha raccontato.
Sulle parole di Antonio Conte e i rapporti sessuali dei calciatori: “Avevo letto su Twitter, l’hanno chiesto anche all’allenatore della Roma e lui giustamente non ha commentato. Sul consiglio di non andare a letto con altre donne che non siano le mogli sono d’accordo…Penso che ognuno sappia cosa deve fare”. Sugli episodi dei furti subiti dalle moglie dei calciatori del Napoli: “Io personalmente non mi sento a rischio. Cerco di espormi il meno possibile. Se stai nel tuo con discrezione, non accade nulla. Non critico chi gira con un orologio importante a fare la spesa, io non lo faccio e non lo farei mai”. “Non bisogna dare peso ai social, magari c’è gente frustrata. Nella maggior parte dei casi non conosce la persona che aggredisce”, ha detto invece sul suo rapporto con i social.
Infine sulla vita familiare: “Quando ci siamo conosciuti Flaco parlava solo spagnolo, io ovviamente italiano. Quando siamo andati a Parigi, abbiamo imparato il francese. Con i bambini ognuno parla la sua lingua. Martina a 4 anni e mezzo parla già perfettamente italiano e spagnolo, capisce il francese. Santiago, il più piccolo, parla qualche parola in italiano e spagnolo. Da fuori io e Flaco siamo una scena comica quando parliamo. Nelle litigate parlo anche i siciliano, Flaco lo capisce anche. A tavola anche c’è un mix: primo in italiano, cena in argentino”. “Ci penso…Ha un sinistro incredibile. Va a scuola solo con la maglia della Roma, è sempre col pallone”, così se il figlio volesse intraprendere la carriera di calciatore.
Chiusa sulla squadra del cuore: “E’ il Palermo, mi spiace abbia avuto dei problemi. Ma qualsiasi maglia indossi Flaco, tifo la squadra con tutte le forze, più per amore che per passione”.