TORINO – A dispetto delle ultime tre partite trascorse in panchina, Matthijs de Ligt non appare preoccupato sul momento che sta vivendo nella sua prima stagione alla Juventus. I lunghi colloqui con Maurizio Sarri hanno avuto un effetto terapeutico per il difensore olandese che attraversa un periodo di appannamento – come lo ha definito lo stesso tecnico – legato sia ai problemi fisici di cui è stato vittima (lussazione della spalla e guai all’adduttore) sia alla condizione mentale dopo il dispendio di tante energie nervose. De Ligt ha accettato con serenità la panchina: è consapevole che si tratta di un momento, appunto, da affrontare e superare con il lavoro e l’impegno, tanto più che continua a sentire intorno a lui la stessa fiducia che lo ha spinto in estate a scegliere la Juventus e che ha spinto la società a investire 85 milioni di euro per strapparlo alla concorrenza.
Certo, la sua avventura in bianconero De Ligt se l’era immaginata diversa, ma fin dall’inizio le circostanze sono cambiate all’improvviso: secondo i programmi, l’impatto con il campionato italiano avrebbe dovuto essere soft, al cospetto di due mostri sacri come Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, che avrebbero dovuto traghettarlo e inserirlo in un contesto totalmente nuovo, invece l’infortunio al capitano ha catapultato il ventenne subito in campo, titolare fin dalla seconda giornata di campionato, il 31 agosto contro il Napoli.