TORINO – David Han Li, ex direttore esecutivo del durante la gestione cinese di Yonghong Li, ha raccontato la sua versione sulla gestione dei rossoneri in una lunga intervista a : “Ci sono alcune ragioni per cui siamo stati in silenzio – le parole dell’ex dirigente alla rivista economica statunitense – la prima è che ora non abbiamo fiducia in nessuno. Non ne abbiamo neanche nei media. Solo poche ore dopo che avevamo firmato l’SpA, tutti i nomi degli investitori erano stati resi pubblici. È stato incredibile e ci ha danneggiato molto. Pesanti attacchi della stampa nei nostri confronti sono sempre seguiti a eventi importanti”.
10 milioni al mese per il Milan
Poi Han Li racconta le difficoltà di gestione del Milan: “Abbiamo dovuto mettere in media 10 milioni di euro al mese, ma i capitali di cui aveva bisogno in origine il club erano molti meno. Abbiamo dovuto investire più capitale nella società. Era molto più di quanto ci aspettassimo. In un certo modo il nostro budget era un numero e la dirigenza avrebbe fatto meglio nel generare entrate e nel risparmio dei costi, che avrebbe bilanciato parte del budget originale”.
L’incubo di Han Li
“Mi sono svegliato e l’incubo era reale, non era un sogno – racconta ancora l’ex dirigente cinese del Milan – pensavo: ‘Altri 10 milioni di euro la prossima settimana?’. ‘Cosa succederà con il default?’ e ‘Cosa succederà dopo quello?’. Avremmo potuto mettere dirigenti tutti cinesi, ma non l’abbiamo fatto per rispetto. Non volevamo che i tifosi pensassero che volevamo rubare da loro, non volevamo sentimenti negativi verso di noi. Per questo abbiamo messo dirigenti italiani, ma questo è stato usato contro di noi da alcune persone, per via della nostra gentilezza e onestà. Ero così sotto stress che ho ancora cicatrici sui miei pollici dove premevo con le unghie. È lo stesso per Mr Li”.