Decima vittoria consecutiva con il ventesimo gol in diciotto partite del suo bomber e capocannoniere della Serie A: se non fosse chiaro a tutti da prima, c’è anche la Lazio per lo scudetto. La vittoria dell’Olimpico contro il Napoli, arrivata ancora una volta nel finale, è la decima consecutiva del club biancoceleste ed è anche la prima di Inzaghi contro quella che era la sua bestia nera fino ad oggi. Il tecnico riesce a centrare un filotto di trionfi che nessuno mai aveva colto prima nella storia della società, un altro tassello di un miracolo sportivo ed economico costruito all’ombra del Colosseo e in grado ora di sfidare la Juve e l’Inter per la conquista del titolo. Gattuso tradito ancora una volta da un errore individuale: i tre gol dell’Inter erano tutti nati da leggerezze individuali, quella di Ospina di stasera si aggiunge alla triste collezione e condanna ad un’altra sconfitta i partenopei.
Lazio, Inzaghi per il record assoluto. Gattuso, assenze importanti
Lazio in campo con la maglia celebrativa dei 120 anni che richiama quella dello scudetto dell’era Cragnotti. Inzaghi a caccia della decima vittoria consecutiva – sarebbe record assoluto nella storia del club biancoceleste – con i ritorni di Leiva e Luis Alberto dopo il turno di squalifica e con Immobile-Caicedo davanti visto il ko di Correa. Gattuso in emergenza: fuori Meret, Koulibaly e Mertens, con i nuovi Demme e Lobotka ancora inutilizzabili, all’Olimpico con Di Lorenzo ancora improvvisato centrale come con l’Inter e Ospina tra i pali. Fabian vertice con Allan e Zielinski, tridente Callejon-Milik-Insigne.
Insigne, gran punizione. Milinkovic-Savic vicino al gol
La prima occasione è per Immobile, imbeccato da Caicedo e poi murato al momento di concludere. Biancocelesti aggressivi sull’impostazione bassa del Napoli, Fabian Ruiz rischia di regalare a Caicedo l’uno contro uno con Ospina. Il Napoli si vede alla mezz’ora: punizione di Insigne insidiosa sul secondo palo, Strakosha chiamato al primo intervento difficile della serata. Partita che si gioca su un equilibrio sottile. Prima dell’intervallo protagonista assoluto Milinkovic-Savic: prima manda alto di testa, poi chiude una grande azione corale con un rasoterra bloccato da Ospina, infine approfitta di un disimpegno sballato di Mario Rui e conclude schiacciando a terra una palla velenosa che solo Di Lorenzo di testa riesce a spazzare a meno di un metro dalla porta. Primo tempo che si chiude con tre ammoniti: Lazzari, Manolas e soprattutto Lulic, che era diffidato e salterà la Samp.
Palo di Zielinski, Strakosha decisivo, Ospina horror, Immobile fa sognare la Lazio
Si riparte senza cambi e con due contatti in area – Immobile-Fabian Ruiz e Luis Alberto-Manolas – sui quali la Lazio chiede il penalty. La prima mossa è di Inzaghi a meno di mezz’ora dal termine: dentro Cataldi, fuori Caicedo con SMS che si alza a ridosso di Immobile. Si alza la tensione all’Olimpico, Zielinski trova il varco per il destro a giro e coglie il palo a portiere battuto, sul ribaltamento di fronte Fabian Ruiz perde un pallone che diventa un’occasione ghiotta per Luis Alberto, impreciso nella conclusione finita addosso al difensore. Ultimo quarto d’ora, Strakosha decisivo sul diagonale velenoso di Insigne. Berisha per Leiva, minuti finali che regalano un colpo di scena incredibile: Ospina invece di calciare tiene palla fino a farsela rubare da Immobile che si gira e indovina la porta, con Di Lorenzo che prova a spazzare alla disperata senza riuscirci, Lazio avanti all’82’. Gattuso cambia, dentro prima Llorente e poi Elmas, Insigne al volo impegna duramente Strakosha ma oramai la frittata è fatta: un altro errore individuale, dopo i tre regali all’Inter, condannano di nuovo il Napoli e regalano un’altra pagina di storia a questa Lazio che non accenna più a fermarsi in classifica e nei sogni.