Tanti esoneri e pochi risultati: la ricerca del bel calcio cede il passo al pragmatismo. E la Juve…
Dio è morto, Marx pure, e anche il “gioco” non si sente troppo bene. I “giochisti” nemmeno. Anzi, pure peggio. L’estate, come sempre, è stata piena di buone intenzioni: tante società di Serie A si sono affidate ad allenatori intenzionati ad applicare uno stile ben preciso, un calcio raffinato e manovriero, all’«andare a prenderli nella loro metà campo». Poi le illusioni svaniscono, si capisce che i complimenti non producono punti, la classifica pretende il sacrificio sull’altare della panchina.