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Serie A, le pagelle del calciomercato: quanti sforzi per Champions e salvezza

Sì, è vero: da anni (diciamo una decina) non assistevamo a un mercato invernale così movimentato e interessante ai piani alti del calcio italiano. La Serie A, vale la pena ricordarlo, fa storia a sé perché in Serie B e, ancor di più, in Lega Pro i margini economici sono molto, ma molto risicati per poter agire in questa finestra di mercato.

Quassù, invece, nella Lega dei diritti tv, del merchandising e, soprattutto, degli introiti dalle Coppe Europee qualcosa si è mosso. Presidenti più ricchi? Non proprio: disposti a spendere casomai, qualcuno magari “anche a debito” pur di provare a conquistare un’obiettivo clamoroso o a mantenere la categoria. Perché, a dirla tutta, questo attivismo è stato indotto in definitiva da una classifica “corta” sia in testa sia in coda: Scudetto non ancora “azzannato” dalla Juventus, la Champions non è affare per pochi e neppure la salvezza è una corsa scontata come purtroppo accadeva invece da molto, troppo tempo. E allora compriamo, che qualcosa arriverà. Che poi, a fare i conti, il volume dei trasferimenti in Serie A a gennaio è solo un sesto rispetto a quelli estivi, e ci mancherebbe altro, e l’operazione più onerosa l’ha conclusa la Juventus in prospettiva estiva con l’acquisto di Kulusevski a 44 milioni. Determinando di conseguenza una sostanziosa plusvalenza per l’Atalanta che, comunque, ha compiuto in entrata operazioni di prospettiva. Doveroso, per assegnare i voti al mercato di gennaio, che si tenga conto anche delle variabili economiche oltre che di quelle tecniche sebbene siano soprattutto queste ultime che accendono la fantasia e l’entusiasmo dei tifosi.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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