Domani i biancocelesti e sabato i bianconeri affronteranno i veneti. Ma guai a fare calcoli, perché Juric ha costruito una squadra vera con la quarta difesa del campionato…
Lasciamo stare la “fatal Verona”, ricordo di un altro secolo, che costò due scudetti al Milan, di Rocco nel 1973 e di Sacchi nel 1990. Oggi c’è un nuovo Verona, bentornato in Serie A, che potrebbe però condizionare l’inseguimento a un altro scudetto, dopo avere appena guastato la rincorsa del Milan – tanto per cambiare – a un posto in Europa. Due pali (a uno) contro Romagnoli e compagni non sono soltanto il frutto della sfortuna. Visto che sono già 13 quelli colpiti dai gialloblu in campionato, al secondo posto in questa classifica dietro al Napoli, sono anche l’indiretta conferma del valore della squadra, imbattuta nelle ultime sei partite, ad appena due punti dalla zona Europa, ma soprattutto ben 14 punti sopra il terz’ultimo posto. Merito di Ivan Juric, capace di creare una squadra che sembra una “nuvola in movimento”, come l’ha definita ieri Sebastiano Vernazza, perché “rannicchiata ma lesta a distendersi e ad allargarsi o a restringersi secondo necessità”.