In tre anni in rossonero il turco ha cambiato quattro tecnici ma resta un intoccabile: ecco dove ha giocato e dove dà il meglio
L’idea che ha di se stesso va oltre il numero che porta sulla maglia: Hakan Calhanoglu si sente un numero 10 nell’anima, è giocando in quel ruolo che si è guadagnato la chiamata del Milan tre anni fa e in quella posizione è sempre stato convinto di poter dare il meglio, come aveva raccontato alla Gazzetta la scorsa estate. In rossonero, però, il suo impiego da vero trequartista è condensato in una partita di Europa League, ad Atene sul campo dell’Aek: finì 0-0 e Calha non brillò, l’esperimento durò pochissimo.