TORINO – E ora sarà, verosimilmente, di nuovo 4-3-1-2. L’alternanza tra il modulo con un trequartista alle spalle di due attaccanti e il 4-3-3 è stata una costante della stagione juventina. Il perché Maurizio Sarri lo ha spiegato anche dopo la sconfitta di Verona: «Questa non è una squadra costruita per giocare con un solo modulo, non ci sono coppie di giocatori con le stesse caratteristiche. In base alle condizioni e alla disponibilità dobbiamo adottare le soluzioni». Ragionamento con cui peraltro aveva motivato i precedenti cambi di assetto, dal 4-3-3 iniziale al 4-3-1-2 dopo l’infortunio di Douglas Costa alla terza giornata e il progressivo ritorno al 4-3-3 delle ultime settimane, man mano che il brasiliano aveva iniziato a ritrovare spazio. Ecco perché adesso, visto il nuovo ko di Flash, c’è da aspettarsi un ritorno in auge del 4-3-1-2.
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Juve, il problema non è il modulo: conta l’interpretazione
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