MILANO – Il giudice sportivo, dopo la ventiquattresima giornata del campionato cadetto, ha fermato in tutto nove giocatori. La sanzione più pesante è andata a Davide Agazzi del Livorno, cui sono state comminate due giornate di squalifica (“per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (Sesta sanzione); per avere, al 25′ del secondo tempo, all’atto del provvedimento di ammonizione, rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose”). Una giornata agli altri espulsi: Ken Remi Stefan Strandberg del Trapani (“doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario”) e Michele Troiano dell’Ascoli (“doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario”). Diffidati, hanno rimediato il giallo che ha fatto scattare il turno di stop: Jean Daniel Akpa Akpro (Salernitana), Bostjan Cesar (Chievo), Tommaso D’Orazio (Cosenza), Salvatore Esposito (Chievo), Marco Firenze (Venezia), Marius Mihai Marin (Pisa). Ammenda di 1.500 euro a Camillo Ciano del Frosinone “per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria”.
Allenatori e dirigenti
Tre allenatori squalifcati per una giornata: Serse Cosmi del Perugia (dopo la consultazione delle immagini televisive, per “aver pronunciato espressioni blasfeme al 38′ del secondo tempo di Frosinone-Perugia”), Nicola Legrottaglie del Pescara e Roberto Boscaglia dell’Entella. Tra i dirigenti, ammenda di 4.000 euro e diffida a Daniele Sebastiani, presidente del Pescara (“per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose”).
Ammende
Ammenda di 20mila euro alla Juve Stabia (“per avere suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, intonato numerosi cori insultanti ed intimidatori all’indirizzo degli Ufficiali di gara, aggravati da macabri riferimenti alla memoria dell’Arbitro recentemente scomparso”); 5mila al Crotone (“per avere suoi sostenitori, al termine della gara, intonato cori insultanti di matrice territoriale nei confronti della tifoseria avversaria”); 4mila al Pescara (“a titolo di responsabilità diretta per il comportamento tenuto dal proprio Presidente negli spogliatoi”); 2.500 all’Empoli (“per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, acceso 2 petardi e numerosi fumogeni”).