Ci sono numeri e numeri: quelli che ti esaltano e quelli che se sei Gonzalo Higuain non ti buttano giù, anzi ti stimolano a voltare pagina. I primi hanno fatto e fanno gongolare il popolo napoletano e quello juventino: entrambi sanno benone quanto il Pipita goda nell’incidere il proprio nome sulla schiena della storica rivale. Lo raccontano alla perfezione i sette gol – inclusi i cinque realizzati nel corso della sfolgorante parentesi azzurra – segnati dall’argentino all’Inter. E i due griffati con indosso la maglia bianconera fanno ormai parte del mito, pur essendo tutt’altro che lontanissimi nel tempo. Due saette che hanno perforato l’animo bellicoso della squadra e della tifoseria nerazzurra, ogni volta smaniosa di mandare a casa il nemico senza punti in saccoccia e invece, guarda un po’, Gonzalo è sempre lì, pronto a sigillare uno scudetto e il successo più soddisfacente della prima stagione della Juventus in mano a Maurizio Sarri. Il 28 aprile 2018 e il 6 ottobre 2019 Pipita fa gol ed esulta come un invasato per quella che il tifo bianconero considererà in eterno come la madre di tutte le partite.
Allo Stadium il Pipita ancora a zero: vuole convincere Sarri
Piccolo (si fa per dire) particolare: Higuain decisivo sì, ma a San Siro con due gol in tre presenze complessive. Allo Stadium, invece, il racconto si capovolge e in calce alla casella delle reti all’Inter da juventino il Pipita vede campeggiare uno strano zero. Strano, perché non è da lui rimanere all’asciutto sotto questo profilo. Va da sé che, in vista di domani sera, il 32enne cercherà di convincere Sarri a schierarlo titolare a tutti i costi.