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De Ligt: “All'inizio ero in difficoltà con l'italiano, Chiellini mi ha aiutato tanto”

TORINO- Matthijs De Ligt, ai microfoni di Ziggo Sport, ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato della sua avventura juventina: “La scorsa estate mi sono arrivate richiesta anche da Psg e Barcellona, ma ho preso in considerazione il fatto che alla Juve sarei cresciuto al meglio. Hanno uno stile particolare, sapevo mi avrebbe reso un giocatore più completo. I primi due o tre mesi sono stati difficili per me, perché dovevo ancora abituarmi e ci si aspettavano grandi cose da me. Dall’inizio di novembre penso di aver raggiunto un buon livello di prestazioni in ogni competizione e sono contento di come va ora. Quando sono arrivato mi è stato detto che non sarei stato subito tra i titolari. In Olanda pensano: gioca, non gioca, cosa succederà adesso? Ma non mi preoccupo. Per me è importante imparare dai compagni più esperti. A un certo punto mi sono seduto in panchina per un po’, ho anche parlato con l’allenatore. Poi ho avuto quell’infortunio alla spalla, mi ha anche infastidito l’inguine, quindi non potevo davvero fare allenamento. L’allenatore quindi disse chiaramente: “Calmati, abbiamo bisogno di te più avanti nella stagione. Abbiamo bisogno della tua forma migliore, quindi resta calmo”. Falli di mano? Davvero bizzarro. In sei partite ho avuto la palla contro il braccio per ben cinque volte. A volte ho anche pensato: come è possibile? Sono io o c’è così tanta casualità? Problemi di lingua? Io e Ramsey all’inizio non parlavamo italiano. Entrambi parlavamo inglese, quindi passavamo molto tempo insieme. Chiellini, che parla anche inglese, mi ha aiutato molto. L’italiano l’ho imparato anche con la mia ragazza. Per via dei tanti impegni le lezioni di italiano ora sono un po’ meno, ma adesso sto bene e in campo non ho problemi. Champions? Competizione diversa dal campionato, è più fisica e più tecnica. Qui bisogna avere equilibrio e stare molto attenti alla fase difensiva. De Vrij? Sempre stato in buoni rapporti con lui. Ci vediamo regolarmente e siamo molto amici e poi da lui ho molto da imparare perchè è uno dei migliori difensori del campionato. Io e lui ci giochiamo il posto in Nazionale, ma non soffriamo questo dualismo”.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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