Porte aperte, porte chiuse, partite rinviate, partite sospese fino a data da destinarsi: da ormai due settimane gli appassionati del calcio italiano sono costretti ad assistere ad uno spettacolo poco edificante da parte di chi è chiamato a decidere le sorti della Serie A 2019/2020. Regna l’incertezza, insomma.
In attesa di ulteriori possibili stravolgimenti di calendario, l’Inter di Conte prepara la semifinale di Coppa Italia contro il Napoli. La redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva un tifoso vip dell’Inter, Amadeus, per parlare di questa situazione decisamente folle.
Amadeus, non possiamo partire parlando del campo, visto che non vediamo l’Inter giocare in campionato da un po’: che idea ti sei fatto di tutta questa situazione intorno ai nerazzurri, fra rinvii, polemiche e partite sospese?
“E’ una confusione che gira intorno al calcio italiano e non solo all’Inter. Una gran confusione. Non si capisce bene che piega possa prendere il campionato. Non contesterei l’eventualità di giocare a porte chiuse: probabilmente per la salute delle persone forse è indispensabile. Ma è importante che ci sia uniformità: o tutte a porte aperte o tutte a porte chiuse. Tutte devono avere pari opportunità. Se tu poi sospendi certe partite fai peggio perché una squadra che oggi incontro in un certo stato di forma fra un mese è un’altra cosa. Non sarà mai la stessa cosa. Un conto è saltarne una per un caso particolare, come è successo, ma adesso si comincia a non capire più niente”.
Cosa ne pensi dello sfogo del presidente Steven Zhang di ieri sera?
“Su questo preferisco non commentare: se ha detto quello che ha detto avrà avuto le sue ragioni. Non sono io a dover dire se ha fatto bene o male. Preferisco non commentare cose che non mi riguardino personalmente”.
La società ed i tifosi nerazzurri sono ‘insorti’ a partire dalla decisione di rimandare la partita con la Juventus. Ti hanno convinto le motivazioni che ha dato la Lega?
“Ah non lo so cosa li abbia spinti a rimandare… la motivazione che ho letto è che non volessero dare al mondo l’immagine di un big match a porte chiuse. Ma io credo che l’immagine data al mondo di confusione totale sia peggio. E poi: non puoi scoprire 24 ore prima di non poterla fare. Ecco perché poi non solo si lamentano i tifosi dell’Inter ed il loro presidente, ma anche altri allenatori e protagonisti hanno parlato di campionato falsato. Devi mantenere una linea che sia uguale per tutti. Se era prevista la partita a porte chiuse, andava fatta a porte chiuse, stop”.
Al di là di tutto, da tifoso dell’Inter, ti ha fatto piacere vedere la società (tramite Marotta) alzare la voce in modo maggiore rispetto a quello cui siamo stati abituati negli ultimi anni?
“Sai com’è, un famoso proverbio dice che la pazienza ha un limite. Evidentemente dopo un po’ uno si arrabbia. Ma ripeto: come si arrabbia Marotta, si arrabbia anche un allenatore che lotta per non retrocedere, che magari deve incontrare una squadra in difficoltà che fra un mese può aver risolto i propri problemi. La partita cambia e ci sono in ballo tanti soldi. Che decidano se giocare a porte aperte o chiuse, giustamente dando priorità alla salute delle persone, ma vanno giocate. L’Inter lo ha fatto in Europa League”.
In mezzo a tutto a questo caos l’Inter prepara la sfida al Napoli e, probabilmente, alla Juventus. Cosa ti aspetti da questi due match?
“Se vogliamo vedere il rovescio della medaglia, i giocatori hanno avuto tempo per preparare bene le prossime partite. Ovvio che perdi il ritmo e magari è meglio affrontare una squadra subito piuttosto che dieci giorni dopo. Ammesso che lunedì si giochi con la Juve l’Inter ha avuto il tempo per prepararsi di più. Ma credo che nessuno sia contendo di giocare le partite in questa maniera. A maggio mi è parso di capire che si rischia di giocare ogni tre giorni, inconcepibile”.
Porte chiuse o aperte, l’Inter può tornare a vincere a Torino, oppure i bianconeri sono ancora più forti?
“La Juventus parte ovviamente come favorita sia per il match che per il campionato, ha due squadre. Da tempo poi dico che la Lazio è fortissima, ma lo dico dall’inizio. Oggi ha le stesse possibilità dei bianconeri, li metto sullo stesso piano. E poi… hanno tutti i tifosi! (Ride n.d.r.). L’Inter lo capiremo dopo la partita con i bianconeri. Se porta a casa almeno un pareggio, tutto è ancora possibile. Se vince si porta alla pari delle altre due, se dovesse perdere, a quel punto diventerebbe una lotta a due perché i punti comincerebbero a diventare tanti con il conseguente contraccolpo psicologico”.
Alla fine: peggio il caos dei calendari o quello fra Morgan e Bugo?
“No no peggio quello dei calendari! (Ride n.d.r.) Quello fra Morgan e Bugo è stato un momento che ha fatto parte dello show dai, ma il caos dei calendari…”.
Ti ha fatto girare le scatole.
“Sì assolutamente. Non si capisce più niente e non amo le cose che non hanno una linea. L’immagine che diamo all’estero è quella di un calcio senza una linea precisa. Già l’immagine che abbiamo ora all’estero, anche per colpa del Coronavirus, non è delle migliori. Se ci aggiungiamo anche il calcio…”.
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