Il presidente del Coni: “Stop giusto e giusto averlo deciso insieme. Anche per il mondo del calcio sarà molto diverso: ci sono cose più importanti”
È tutto più vuoto, silenzioso, calmo intorno al palazzo “H” del Coni. La folla impaziente che accelera verso l’Olimpico prima di una partita e di un concerto, il traffico del Lungotevere nei giorni degli Internazionali d’Italia, i bambini della scuola di atletica che arrivano con il papà o la mamma allo stadio dei Marmi intitolato a Pietro Mennea. Mancano troppe cose in questi luoghi nel primo giorno in cui anche Roma entra nella “zona protetta” dichiarata dall’ultimo decreto del governo.