TORINO – Si fermano le partite di Champions League, ma non le ambizioni di vincere la Coppa. Indi per cui i grandi club – in questi giorni, settimane di pausa forzata – mettono a punto progetti, definiscono obiettivi, riallacciano discorsi magari già abbozzati la scorsa estate (o a margine della sessione invernale di mercato) eppoi però momentaneamente accantonati. E li riallacciano, quei discorsi, previa nuovi stimoli e spunti di riflessione che comunque le partite di Coppa sin qui giocate hanno offerto. Il mettersi in mostra di qualcuno, l’imbattersi in difficoltà di altri. Addirittura: certe clamorose eliminazioni che pongono taluni club nelle condizioni di pensare di porre sul mercato alcuni pezzi pregiatissimi che sino a poco fa erano ritenuti intoccabili, blindati, imprescindibili.
Ebbene, in codesto cangiante scenario il direttore generale bianconero Fabio Paratici si sta districando: aggiornando file, muovendo pedine. E’ chiaro che se avesse avuto già ben delineato il cammino della Juventus in questa edizione (qualificazione ai quarti sì, qualificazione ai quarti no) avrebbe avuto modo di muoversi con ancora superiore contezza della situazione (e delle disponibilità) ma ormai la Juventus è giunta ad un livello che deve preservare a qualunque costo. I patti sono chiari: sotto un certo target non si scende e i top player su cui valga la pena di puntare per rafforzare un gruppo già competitivo sono pochi, dunque guai a perdere tempo. Insomma, all’attacco…