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Stromberg non dimentica l'Atalanta: “Coronavirus? Bergamo è tosta, ne uscirà”

BERGAMO – L’indimenticato ex Atalanta (8 stagioni in nerazzurro) Glenn Stromberg, in collegamento con Sky Sport dalla Svezia, è tornato a parlare della sua ex squadra: “Giro tutta Europa e adesso tutti conoscono l’Atalanta, nelle tribune di tutti gli stadi quando la squadra segna tutti mi cercano per dirmelo e io ne vado orgoglioso“. I tifosi orobici non lo hanno mai dimenticato. Un sentimento ricambiato da Stromberg che ha voluto far forza all’Italia, ma soprattutto a Bergamo, la città più colpita dall’emergenza coronavirus: “So che la vita è molto molto difficile in questo momento da voi, ma vi conosco, lo so che siete tosti“. Lo svedese ha poi spostato l’obiettivo sulla straordinaria cavalcata europea dell’Atalanta. “Finora la squadra ha fatto miracoli. Quando giochi per la prima volta la Coppa Campioni e perdi le prime tre partite anche se ti chiami Liverpool o Manchester City difficilmente passi, invece sono passati. Hanno anche superato gli ottavi, poi nel calcio può sempre succedere di tutto, ma vincerla è dura, in più per adesso abbiamo altri pensieri, si deve tornare a giocare“.

Stromberg: “Ilicic Pallone d’Oro? Non credo sia possibile”

Sono andato via da Bergamo a meta’ gennaio e giro da due mesi, sono stato in Paesi apparentemente abbastanza tranquilli, sono stato a La Coruna, in Inghilterra, poi a Stoccolma e adesso anche qui in Svezia hanno chiuso le scuole e in parte le frontiere – ha ammesso Stromberg -. Le restrizioni aumentano ogni giorno, la gente continua a uscire, i negozi sono aperti ma c’è pochissima gente in giro qui a Stoccolma, una delle zone più rosse della Svezia“. Poi il ricordo del compianto Emiliano Mondonico. “Mi legano tanti bei ricordi a lui. Mi ha dato fiducia e anche peso all’interno dello spogliatoio, mi ha detto che lo aiutavo a fare il suo mestiere, per questo mi diede responsabilità e potere all’interno del gruppo, non mi era mai successo. Gasperini? Ha una personalità diversa dalla sua, ma è un tecnico che conosco solo dal punto di vista del lavoro. E’ stato fantastico, ha grandissimi meriti, credo abbia maggiore polso, che sia più severo, il ‘Mondo’ era bravo a gestire la partita, a capire dove far male all’avversario durante i 90 minuti, in questo è stato il migliore che ho avuto“. Stromberg poi non ha potuto esimersi da un giudizio su Josip Ilicic, vero trascinatore dell’Atalanta. Dopo una parte di stagione clamorosa alcuni lo vedono arridittura Pallone d’Oro: “Non credo sia possibile, l’Atalanta è stata la squadra sorpresa, adesso la conoscono in tutta Europa, ne parlano tutti ovunque, ma non penso che possa vincere il Pallone d’oro anche se sta facendo molto bene. Alla fine lo vincerà qualcuno che vincerà la Champions. Non credo che somigli a qualche giocatore della mia squadra, sono passati tanti anni, forse Madonna che come lui partiva dall’esterno e aveva un bel tiro, ma come caratteristiche tutti i giocatori sono diversi“.

Poi la chiosa finale sui suoi ultimi anni di carriera. “Ho avuto un brutto infortunio – ha spiegato Stromberg -, per 3-4 mesi non riuscivo a muovere il braccio, pensavo di non tornare a giocare, l’ultimo anno invece andò benissimo, Giorgi mi mise libero, andò bene e decisi di smettere perchè non volevo chiudere male“. Sulla mancata finale di Coppa delle Coppe, brucia ancora l’eliminazione con il Malines nel 198788: “La migliore partita che ho giocato. Lo stadio bruciava di calore, quello dei nostri tifosi ma anche quello della tifoseria belga, si affrontavano due squadre di provincia con un grande senso di appartenenza. Ricordo che nonostante la sconfitta eravamo felici perchè avevamo fatto qualcosa di grandioso, ma con il passar degli anni l’amarezza e’ diventata piu’ grande” ha concluso lo svedese. (Ha collaborato Italpress)


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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