TORINO – Capì il suo valore in 10 minuti: “Ci volle poco tempo, giocò quella partita da trequartista. Il dubbio era un altro: ma è destro o mancino?”. Parole di Fabio Radaelli, ex coordinatore delle giovanili del Racing Club e scopritore di , quando era ancora un ragazzo del Liniers: “Lo andai a vedere, a fine provino lo salutai e mi congratulai con lui. Non mi piace montare i ragazzi, non dissi troppe cose ma lo feci firmare…due settimane aveva già segnato 9 gol in 6 partite nel torneo latino di Mar de Plata”. Una lunga intervista a ‘Mundo Deportivo’. “Era il novembre del 2013, Lautaro ne ha fatta di strada. La psicologa che avevamo al Racing mi disse ‘questo ragazzo farà strada, ha una testa spettacolare’. Regge le pressioni, supera le difficoltà. Anche all’ ha fatto lo stesso, ha sostituito Icardi come se nulla fosse, parliamo del capitano e capocannoniere. Nessuno ora chiede a Icardi di tornare… E lo stesso fa con la maglia dell’Argentina, quando si gioca il posto con un fenomeno come Aguero”.
La corte del Barcellona
“ lo vuole con sé al ? Sì, è normale. Martinez è il ‘9’ ideale per giocargli vicino”, aggiunge Radaelli. “Per affiancare Leo devi essere intelligente, muoverti bene all’interno dell’area, ti dà dei palloni incredibili. Devi essere sempre preparato al passaggio, a non finire in fuorigioco. Le caratteristiche di Lautaro si adattano perfettamente, è simile a Suarez nell’opportunismo. Anche se secondo me è più un mix tra Juan Esnaider e Diego Milito. Sa calciare indifferentemente con i due piedi come l’ex Inter. Nel controllo del pallone con il sinistro, con tutto il rispetto, credo che sia meglio anche di Batistuta. Lautaro è un animale”.