Due anni fa il capolavoro del portoghese, sottolineato dagli applausi dello Stadium, fu il primo tassello della trattativa che lo avrebbe portato in Italia
Il mondo era tutto chiuso in casa: non per costrizione, ma per scelta. Il 3 aprile 2018 in tv c’era il meglio del meglio, Juventus-Real Madrid. L’alternativa era Siviglia-Bayern Monaco: non c’era paragone. La rivincita della finale di Cardiff con il suo carico di veleni e segreti, la superiorità tecnica e la genetica superbia di Sergio Ramos e compagni contro una Juve tatticamente diabolica e carica a pallettoni dopo il numero alla Houdini che le era riuscito agli ottavi, a Wembley contro il Tottenham, liberandosi dalle catene di un’eliminazione quasi certa con due lampi in cinque minuti di Higuain e Dybala.