Sandro Tonali è uno dei nomi più caldi del calciomercato: il gioiellino del Brescia, classe 2000, è da tempo nel mirino di tutte le big del calcio italiano ed europeo, Inter e Juventus in testa, . Intervistato dal Corriere della Sera, il giovane centrocampista ha parlato del suo futuro.
Al prossimo calciomercato ci sarà la fila. Inter, Juve, Chelsea, Manchester United: la vogliono tutti. Dove va?
“Non ci penso, non m’importa, non ora. E non lo dico così, per sviare. A me interessa chiudere al meglio la stagione, perché sento di avere ancora molto da dare al Brescia e a Brescia, che ha creduto in me. Poi, vedremo“.
Cellino dice che non è in vendita nemmeno per 300 milioni. Fra l’altro al Brescia lei è arrivato gratis, a 12 anni, dal Piacenza fallito.
“Il presidente mi vuole bene, come a un figlio. E io voglio molto bene a lui, mi dà sempre consigli importanti. Non lo so, sono un sacco di soldi. Un po’ fa effetto sentire certe cifre, ma io sono sempre abbastanza calmo e sereno, è una mia qualità“.
È vero che tifa Milan, anche se da bambino la scartavano sempre ai provini?
“Sì. E Gattuso era il mio idolo. Oggi fra i giocatori m’ispiro a Modric“.
Lei gioca regista arretrato, alla Pirlo. Che ne pensa del fatto che la paragonino spesso a lui?
“Colpa dei capelli. Non mi dà fastidio, figuriamoci, però per me non è un paragone adatto. Avere somiglianze è una cosa, ma poi in campo è tutto diverso, Pirlo aveva una qualità pazzesca. Non so chi riuscirà a raggiungerlo“.
Lui era un regista vero, fu proprio Mazzone al Brescia ad arretrarlo in quel ruolo. Secondo il c.t. Mancini lei è tagliato anche come mezzala: avendo un po’ più di libertà, arriverebbe forse anche qualche gol in più…
“Non mi spiacerebbe affatto. In fondo ho iniziato da mezzala. Ma dove mi mettono, sto. Basta giocare“.
A proposito di Nazionale, quanto le è spiaciuto il rinvio dell’Europeo?
“Poco. Perché so che fra un anno saremo ancora più forti. Siamo un bellissimo gruppo, giovane, ambizioso, per me esserne parte è un orgoglio enorme. Che emozione, l’azzurro. Se cresciamo come esperienza, possiamo solo migliorare. E se miglioriamo, diventiamo forti davvero“.