TORINO – Corrado Orrico compie 80 anni con tanto pallone da ricordare e qualche rimpianto nel cuore: nato il 16 aprile 1940 a Massa, Orrico preferisce ben presto la panchina al calcio giocato quando, nel 1966, inizia a svolgere il doppio ruolo di allenatore e giocatore nella Sarzanese, squadra ligure che in quegli anni sale in Serie D. Inizia così un lungo percorso in panchina che dura quasi mezzo secolo, fino al 2013. La Carrarese è la squadra che l’ha visto più volte in sella, in ben sette diverse occasioni, mentre l’ è la prima che gli fa assaporare la Serie A, nel 1979-80: Orrico dura 22 giornate prima di essere sostituito da Dino D’Alessi. Fallito il primo contatto con il grande calcio, l’allenatore toscano si rimbocca le maniche, torna in Serie C e, a forza di promozioni e spettacolo in campo, si guadagna una seconda chance nel massimo campionato: tra il 1989 e il 1991 porta la Lucchese dalla Serie C1 al sesto posto in Serie B grazie a un gioco a zona spumeggiante che affascina il presidente dell’ Ernesto Pellegrini. Orrico è scelto addirittura per sostituire, nell’estate 1991, Giovanni Trapattoni, tornato alla Juve dopo 5 anni in nerazzurro.
La morte del figlio e l’ultima panchina nel 2013
Il tecnico toscano si fa notare per gli allenamenti innovativi (celebre la sua “gabbia” con le sponde, per simulare un gioco intenso e senza sosta), ma l’esperimento fallisce ben presto: a metà campionato, dopo un ko con l’Atalanta, Orrico si dimette con la squadra ottava in classifica e fuori dalla Coppa Uefa al primo turno: “Credo che la mia permanenza all’Inter sarebbe negativa” dice telegraficamente al momento dell’addio. Quell’avventura fa da spartiacque alla sua carriera in panchina, che continua fino al 2013, ma senza più promozioni (erano state sei prima del fallimento di Milano), con qualche esonero o con squadre spesso prese a stagione già iniziata (anche in A, come a Empoli, nel 1998-99, retrocesso senza appello). L’ultima sua panchina è a 73 anni nel Gavorrano, in Lega Pro. Nel frattempo si distingue, da buon toscano, come commentatore pungente e schietto. Vive anche il dramma del suicidio del figlio Orlando, nel 2009, dolore ben più grande di quelli calcistici. Uomo di cultura e intelligente, Orrico resta comunque nel cuore dei tifosi della Carrarese e della Lucchese: sia pur in Serie C, di campionati ne ha vinti tanti nella sua Toscana. Buon compleanno mister.