TORINO – Il cervello del centrocampo juventino per i prossimi dieci anni, magari con qualche gol in più e alcuni cartellini gialli in meno. Se non fosse che il mercato cambia continuamente le carte in tavola, alla Continassa potrebbero anche credere in un’eventualità del genere. Rodrigo Bentancur perno della mediana del futuro: un’idea, un’ipotesi che forse si concretizzerà qualora le famose offerte irrifiutabili si facciano attendere e nel corso degli anni il talento uruguaiano non si lasci ingolosire dal magnate di turno. Perché sul fatto che il 22enne si trovi da Dio a Torino non esistono dubbi: la città gli è entrata nella pelle, la Juventus per lui non è semplicemente il club che gli dà da mangiare. È molto altro. Per il momento l’ex Boca Juniors si tiene stretta la maglia bianconera, di quel club che nell’estate 2015 scese a patti con gli argentini pur di assicurarsi un ragazzino di enorme qualità.
Un’intesa complessa, ma dai contorni estremamente chiari. Conviene tornare sull’accordo che le due società firmarono quasi cinque anni fa, quando Carlitos Tevez fu colto da un attacco di saudade e se ne tornò a casa sua. In cambio, l’allora ds (ora dg) Fabio Paratici ottenne il prestito del baby Guido Vadalá più tre opzioni sui giovani Franco Sebastian Cristaldo, Adrian Andres Cubas e soprattutto Bentancur. Lolo, il suo soprannome, sbarcò a Torino nel 2017 dietro esborso di 9,5 milioni pagabili in due esercizi, un bonus di ulteriori 3 milioni in base alle presenze accumulate e in più il Boca s’era assicurato l’incasso del 50% di una futura rivendita. Che, evidentemente, non c’è stata per la reciproca soddisfazione di tutti (malgrado i sondaggi – per esempio – di Manchester City e Barcellona), ma nell’arco di una sorta di compromesso, così pianificato: esclusa la prima stagione di “juventinità” (2017-18), ai gialloblù sarebbero spettati due milioni per ciascuna annualità trascorsa in bianconero.