TORINO – Due diamanti sulla carta d’identità: la data di nascita, il giorno di San Valentino. E la professione. Quale? Potrebbe metterne una decina, da ex ballerino a coreografo, da regista a direttore artistico. In realtà dovrebbe scrivere “Emozionatore”. Luca Tommassini, romano e romanista, calcisticamente parlando, è un artista di caratura internazionale che può vantare collaborazioni con star mondiali. E, nel tempo, come valore aggiunto ha preso il sopravvento la sua modernità: la capacità di far viaggiare la sensibilità artistica sulle onde della tecnologia più esasperata. Per risultati supefacenti. Che lasciano il pubblico a bocca aperta: perché colpito al cuore. E così, con il calcio che spera di ripartire a fine maggio seppur a porte chiuse, con partite trasmesse in tv e il rischio di assistere a spettacoli freddi per l’assenza di pubblico, di colori e cori sugli spalti, abbiamo pensato che il genio di Tommassini avrebbe potuto correre in aiuto del mondo del pallone ferito nell’anima.
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Luca Tommassini: “Stadi vuoti? No, li riempio così!”
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