L’ex difensore, in una diretta Instagram con Frey, torna a parlare della notte di Madrid: “Mourinho nello spogliatoio ci disse di giocare peggio perché stavamo andando troppo bene”. Poi su Benitez: “Non gli avrei mai dato la mano”. Infine Ronaldo: “Sarebbe tornato da noi invece di andare al Milan”
Marco Materazzi e Sebastien Frey condividono un passato con la maglia dell’Inter. I due si sono divertiti con una lunga diretta Instagram, durante la quale hanno parlato un po’ di tutto. Passato e presente, aneddoti e ricordi. Fra i quali l’indimenticabile notte di Madrid, quando i nerazzurri il 22 maggio del 2010 stesero il Bayern Monaco nella finale di Champions: “Mourinho nello spogliatoio ci disse: ‘Stiamo giocando troppo bene, dobbiamo giocare peggio – ha svelato l’ex difensore – Josè è un fenomeno, voleva tenere alta la tensione”. L’Inter al 45′ era avanti 1-0 grazie al gol di Milito, che poi al 70′ avrebbe chiuso la partita dando il via alla festa. L’argentino, che in quella stagione segnò 30 reti, mise letteralmente a sedere Van Buyten: “Ma ne faceva cadere tanti – scherza Materazzi, che poi elogia Eto’o: “Un fenomeno, per umiltà era davanti a tutti. Ma l’ambiente Inter non è mai stato con la puzza sotto il naso. Sapevi che lì entravi in una famiglia”.
“Non avrei dato la mano a Benitez”
Dopo i trionfi con Mourinho arrivò Benitez, con cui le cose non andarono bene, tanto è che l’allenatore spagnolo venne poi esonerato dopo pochi mesi: “La mano a lui non l’avrei data – spiega a Frey – il rispetto all’interno di una squadra ci deve essere sempre, in quel caso si chiama convivenza. Ma apprezzerei uno che non mi dà la mano perché gli sto sul c… . Il terzo tempo, per esempio, è una cosa bella, ma deve essere sentita, non un’imposizione. Infatti io non l’ho fatto con tutti”.
“Ronaldo voleva tornare all’Inter”
Il discorso cade poi su Ronaldo il Fenomeno, suo vecchio compagno: “Lui sarebbe voluto tornare da noi e non al Milan (dove andò nel 2007), lo so per certo. Non voleva nemmeno andare via nel 2002. Negli spogliatoi mi inginocchiai davanti a lui chiedendogli di restare ma mi rispose: “No, o io o lui (Cuper, ndr)”. E lì capii che se ne sarebbe andato”.
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