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25 aprile 1945: così lo sport aiutò a vincere la partita della rinascita

Settantacinque anni dopo la sconfitta del nazifascismo, rievochiamo come il calcio e il ciclismo spinsero il Paese a risollevarsi

La voce di Radio Londra scandì tre frasi, la sera di martedì 24 aprile 1945: “Le mele sono mature – Le margherite piacciono a Roberto – Le rose hanno le spine”. Erano i segnali cifrati che gli Alleati mandavano ai partigiani pronti per l’insurrezione di Milano. L’appuntamento veniva sussurrato di bocca in bocca, in un clima misto di sospetto e di speranza: alle ore 14 del 25 aprile, così aveva deciso il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, i tram si sarebbero fermati e sarebbe cominciato lo sciopero generale. Uno stranito Dino Buzzati, cronista del Corriere della Sera spedito dal caporedattore Gaetano Afeltra in giro per la città, iniziò la lunga attesa annotando sul taccuino: “Per i milanesi le rotaie delle strade deserte hanno sempre avuto un significato decisivo”. E finalmente, quando alle 2 del pomeriggio tutto si fermò, scrisse: “Oggi è l’intero popolo che si risveglia”. Seguì un dettagliato resoconto delle ultime violenze dei nazi-fascisti che, in fuga su carri pieni di vettovaglie rubate alla povera gente, non si facevano scrupolo di sparare colpi di mitra contro chi osava sbarrare loro il passo.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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