Certo, Arthur alla fine potrebbe imitare Paulo Dybala e Gonzalo Higuain e, come loro l’estate scorsa, dopo aver espresso la volontà di restare nella sua squadra, darle forma concreta e inflessibile, facendo saltare lo scambio con Miralem Pjanic di cui Barcellona e Juventus stanno parlando, fiduciose di trovare un accordo. Potrebbe, ma la situazione è diversa. Meno forte il legame tra l’ambiente e il brasiliano, alla seconda stagione in Catalogna e apprezzato, ma non amato come i due argentini a Torino. Più allettante l’alternativa: non un Manchester United fuori dalla Champions o un Tottenham grande ma non grandissimo, come era per Dybala, né una Roma in ricostruzione, come per Higuain. Messo alla porta dal Barcellona, Arthur troverebbe aperta quella di una società che da otto anni domina uno dei primi cinque campionati d’Europa e, pur non essendoci ancora riuscita, in ogni stagione è tra le più accreditate pretendenti alla Champions League. E che non avrebbe difficoltà a raddoppiargli l’attuale ingaggio da 1 milione e 800 mila euro. Considerazioni che probabilmente si faranno strada presto nella testa del brasiliano, quando Fabio Paratici inizierà il corteggiamento, autorizzato dal club catalano.
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Sale la tensione tra Arthur e Barcellona: Juve pronta
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