Dal decreto del 10 marzo che sospese ogni attività alla possibile ripartenza del 17 maggio: due mesi in cui il pallone ha messo in discussione la sua stessa essenza
Il 10 marzo scorso, con un DPCM, il premier Giuseppe Conte sospese “eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina”. Oggi, due mesi dopo, potrebbe arrivare il via libera alla ripresa degli allenamenti di squadra. Due mesi terribili per il mondo, per l’Italia, per la gente, ma anche i due mesi più neri della storia del calcio italiano. Quel 10 marzo l’Atalanta firmava un’impresa meravigliosa nel deserto del Mestalla: superava 4-3 il Valencia e otteneva una storica qualificazione ai quarti di Champions League. Al rientro non trovò la solita festa di popolo a Orio al Serio perché i tifosi erano rimasti responsabilmente a casa. Sulla città si stava per abbattere una tragedia allora ancora inimmaginabile.