MANCHESTER (Inghilterra) – All’Old Trafford è una leggenda, e non solo lì. Sir Alex Ferguson è uno degli allenatori più importanti e vincenti della storia del calcio, con i suoi modi di fare è riuscito a valorizzare talenti ( ne sa qualcosa, voluto a tutti i costi da “Fergie”), a conquistare trofei. Ha legato il suo nome a quello del , lo ha portato ai vertici. E a distanza di anni dal suo addio alla carriera da allenatore, i suoi ex giocatori continuano a elogiarne le doti. L’ultimo in ordine di tempo è stato Ryan Giggs, che ha parlato della sua capacità di gestire i campioni: “La gestione dei grandi giocatori era uno dei suoi punti forti. Sia che andessero richiamati o incoraggiati per qualche motivo. Ci sono stati solo tre o quattro giocatori con i quali non ha mai discusso. Cantona era uno. Poi Bryan Robson, Roy Keane e Cristiano Ronaldo“.
Ferguson e il debole per Cristiano Ronaldo
Con questi quattro in particolare il rapporto era speciale. In loro d’altronde Ferguson aveva visto qualcosa di particolare, quella dote che solo pochi calciatori hanno: “Erano tutti – ha proseguito Giggs – giocatori che a modo loro ci facevano vincere le partite. Sul campo da gioco erano decisivi. Ci sono state partite in cui Eric non faceva assolutamente nulla. Non lavorava per la squadra come facevano ad esempio Tevez o Rooney. Ma Ferguson sapeva che prima o poi avrebbe fatto la differenza. Nello spogliatoio pensavamo ‘questa volta gli dirà qualcosa, non ha fatto niente in campo oggi’. Non accadeva e poi puntualmente la settimana dopo Eric segnava il gol vittoria o ci faceva vincere con una sua giocata. Sapeva gestire i grandi campioni nel modo migliore“.