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Coronavirus, Tebas: “Mi piacerebbe che la Liga ripartisse il 12 giugno”

MADRID (SPAGNA) – “Non so quando si ricomincerà, dipenderà dalle fasi. Ma mi piacerebbe il 12 giugno, si giocherebbe a calcio tutti i giorni, per 35 giorni”. , presidente della , ha le idee chiare su date e modalità di ripresa del campionato spagnolo, però l’ultima parola spetta al governo di Madrid. “Alla fine chi dovrà autorizzarci sono le autorità sanitarie. Non stiamo affrettando nulla, non siamo noi a decidere le varie fasi”, precisa Tebas, secondo il quale “il calcio non è uno sport dove c’è una facile trasmissione, il rischio sarà praticamente nullo in una partita e si condurranno dei test la cui percentuale d’errore è del 5%. Siamo ottimisti, penso che in Francia e Olanda siano stati precipitosi – il riferimento ai due campionati che sono stati già stoppati – Non mi meraviglierei se a fine Liga fossimo nelle condizioni di vedere i giocatori abbracciarsi per festeggiare”. Per ora “bisogna adattarsi alle circostanze ed è su questo che abbiamo lavorato. Le partite saranno uguali a prima ma senza tifosi. Non sarà uguale per i giocatori come arrivare alle partite, gli allenamenti, come comportarsi a casa in famiglia per essere nelle migliori condizioni e non mettere a rischio altri”.

Le positività

Dalla prima tornata di test fra le squadre di Liga e Segunda Division sono emersi cinque positività fra i calciatori. Sono meno di quelli che ci aspettavamo, ne prevedevamo 25-30 secondo le stime viste in Bundesliga e la diffusione del virus in Spagna. È una buona notizia, ci sono già zone nel Paese con pochissimi contagi. Su 2500 test sono emerse otto positività, visto che ci sono anche altri tre casi fra i non giocatori. E i calciatori positivi sono nella fase finale della malattia e in settimana saranno sottoposti a nuovi controlli”, aggiunge Tebas durante la trasmissione ‘El Partidazo’. (in collaborazione con Italpress)


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/calcio-estero


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