SAN JOSÉ (Costa Rica) – La tornerà in campo questo weekend, la dopo l’ok di Boris Johnson potrebbe farlo a partire dal 1° giugno e molti altri tornei si stanno organizzando per la ripresa. Il 20 maggio toccherà anche alla Prima Divisione della Costa Rica, con partite che si giocheranno a porte chiuse fino a nuovo avviso, in riferimento agli sviluppi che arriveranno dalla pandemia di coronavirus. Ad annunciarlo il presidente dell’Unione Nazionale di Calcio costaricana (Unafut), Julián Solano.: “Dopo una lunga attesa il calcio torna in campo il 20 maggio, per scendere in campo ogni domenica e ogni mercoledì, con giornata finale fissata al 1° luglio“. Il Torneo di Clausura era stato sospeso il 17 marzo, alla 15esima di 22 giornate. L’Unafut ha presentato una serie di protocolli che sono stati approvati dal Ministero dello Sport e dal Ministero della Salute: distanza di sicurezza dei giocatori nelle sessioni di allenamento e negli autobus, pochi membri del personale negli stadi, quantità limitata di mezzi di informazione e vari divieti, tra i quali i saluti tra i calciatori.
Costa Rica, il 20 maggio riparte campionato
Come annunciato questo lunedì dal Ministero della Salute, a partire dal 16 maggio saranno abilitate le attività sportive che prevedano contatto, ma senza la presenza del pubblico. Il presidente di Unafut ha sottolineato che il calcio sia un settore da cui dipendono migliaia di persone e che con il ritorno all’attività il Costa Rica “dà un messaggio positivo alla nostra società e al mondo intero“. Solano ha poi aggiunto che i club abbiano approvato la raccomandazione FIFA di consentire fino a 5 cambi a partita. Già lo scorso 24 marzo, poi, l’Associazione dei calciatori professionisti del Costa Rica (Asojupro) aveva annunciato un accordo salariale con i club della Prima Divisione. Dopo il 15 marzo, i club hanno promesso di mantenere lo stipendio completo per coloro che guadagnano 500.000 colón costaricani (circa 812 euro) o meno al mese. Per chi invece ha uno stipendio superiore, il club pagherà 500.000, più la metà della rimanenza. All’interno dell’accordo era già previsto anche che, una volta ripreso il torneo, i giocatori avrebbero ricevuto il 75% del loro stipendio se questo fosse stato con il pubblico e il 60% in caso di ripartenza a porte chiuse.