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Brocchi per la ripresa della A: “Sarebbe il segnale che si va avanti”

MONZA – Intervistato da Radio Kiss Kiss, il tecnico del Monza Christian Brocchi ha toccato molti tempi, in primis la mancanza del calcio giocato dovuta al coronavirus: “Ora è normale essere un po’ giù, stiamo vivendo una situazione difficile. Nessuno è mai stato fermo così tanto tempo e quindi si fa fatica a livello mentale. Ti puoi allenare da casa, vedendoti con gli altri attraverso il computer. Ma il pallone, l’erba, il campo, viene a mancare”. L’ex centrocampista del Milan si è espresso a favore del campionato: “La Serie A è un fattore economico per tutta l’Italia. Chi attacca questo mondo si dimentica che è la terza industria del paese, e genera tantissimi posti di lavoro, oltre a emozionare e unire la gente, che è qualcosa di unico. La Serie A potrebbe essere un’occasione per trainare la rincorsa alla quotidianità di tante persone, un segnale per dire che bisogna andare avanti, tutti insieme”.

Quando si ricomincerà, il fisico dei giocatori dovrà adattarsi: “Troppa inattività non va bene. In estate i calciatori hanno quattro-cinque settimane di vacanza e poi riprendono con una preparazione di un mese. Problemi? Possiamo solo immaginarli. Le sedute individuali sono fondamentali per rimettere il fisico dei giocatori al passo”. L’ipotesi di giocare a porte chiuse non entusiasma affatto Brocchi: “Non è calcio: io le ho giocate e le emozioni, l’adrenalina, lo spettacolo non sono le stesse. Le emozioni che dà il calcio sono tante ed è giusto farlo col pubblico. Se non sarà possibile, si finiranno i campionati nel modo migliore sperando che si possa tornare alla normalità dal prossimo torneo”. Il Monza è destinato a salire in Serie B: “Noi avremmo voluto concludere la stagione sul campo, per festeggiare la promozione con i tifosi. Se questo non sarà possibile, i meriti sportivi vanno considerati perché i miei giocatori fino all’ultimo hanno fatto qualcosa di grande”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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