La gara di ritorno della semifinale di fra e , come ben sappiamo, è stata rinviata a data da destinarsi. Per sapere i nomi delle finaliste che si contenderanno la 73° Coppa Italia della storia dovremo, quindi, aspettare qualche giorno in più, come, del resto, dovrà passare altro tempo per conoscere nome della vincitrice di questa edizione che alzerà il 72° trofeo della storia. Non si tratta di un errore di battitura: 72° trofeo nonostante le 73 edizioni disputate. In pochi sanno, infatti, che un’edizione di Coppa Italia venne iniziata e non terminata per motivi abbastanza… anacronistici, ossia per mancanza di tempo!
Stiamo parlando dell’edizione 1926-27, la seconda dopo quella vinta nel 1922 dal Vado, alla quale presero parte ben 120 squadre. Uno dei motivi per cui questa Coppa Italia non vide alcuna vincitrice (ma anche nessuna finalista) è da ricercarsi, sicuramente, nel fatto che le prime gare si tennero solo l’11 novembre 1926. Queste partite, e quelle dei turni successivi, furono caratterizzate da diversi risultati decisi a “tavolino” a causa dei forfait delle squadre avversarie (anche casalinghe talvolta) e da risultati a doppia cifra. Memorabili, sotto questo aspetto, restano il 14-0 dell’ sulle Acciaierie e Ferriere Novi, il 15-0 in trasferta della a Cento ed il 17-0 dell’Alessandria sull’AC Bologna (da non confondere col ).
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Le partite dei turni ad eliminazione diretta (tutte in gara unica), dopo un secondo turno che terminò nei primi giorni di gennaio, venivano programmate in maniera casuale, cioè cercando di tenere in considerazione gli impegni delle singole squadre. Ricordiamo che non esisteva ancora la Serie A a girone unico e, di conseguenza, non tutte le squadre potevano garantire la disponibilità negli stessi periodi, spesso anche per motivi geografici.
Il terzo turno, cioè i “trentaduesimi di finale”, disputato fra febbraio e maggio, vide le prime “defezioni” (tre gare non vennero mai disputate: Lecco-Scafatese, Vicenza-Anconitana ed Alessandria-).
Nonostante tutto 4 gare dei sedicesimi di finale (gara unica) ebbero luogo e furono:
Baracca Lugo-Viola Genova 1-0
Pro Vercelli-Andrea Doria 3-2
Carpi-Carrarese 4-1
Pro Patria- 1-1 dts
Proprio Pro Patria-, che avrebbe dovuto essere ripetuta, fu l’ultima gara giocata valida per quell’edizione di Coppa Italia e la data in cui ebbe luogo è abbastanza eloquente: 29 giugno 1927. Le 28 partite successive, per forza di cose, non vennero giocate a causa della mancanza totale dei giorni a disposizione, visto che la stagione agonistica era giunta all’epilogo.
Tra le 13 partite in programma valide per quei “sedicesimi” mai disputati interamente (che vedevano ancora in lizza, tra gli altri, , , e ), spiccava sicuramente un big match, una sorta di finale anticipata, cioè –, ossia una delle due semifinali di questa edizione di Coppa Italia.
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