Dopo mesi di interrogativi, anche in Italia ci sono le date per ripartire con il calcio. Il 20 giugno ricominciano la Serie A e la Serie B, con un antipasto fornito dalla Coppa Italia tra 13, 14 e 17. Solo l’inizio di quello che sarà un vero e proprio tour de force per i protagonisti del pallone. Le tempistiche sono ristrette e, con oltre un mese di ritardo rispetto alla ripartenza della Bundesliga, bisognerà giocare ogni tre giorni per far sì che tutte le giornate previste vengano portate a termine. Decise le date, restano gli interrogativi: si riuscirà a giocare quasi senza soluzione di continuità e garantendo anche la salute di chi scende in campo?
PREOCCUPAZIONE – Massimo Cellino crede di no. Il presidente del Brescia, che già in passato si era espresso contro la decisione di ripartire con i campionati, ha parlato a BBC World Service’s World Football e ha detto la sua senza mezzi termini, bocciando il progetto e sottolineando come sarà davvero complicato dover giocare con quella frequenza e in condizioni meteo non ottimali. “È una decisione folle, è troppo per i calciatori. Ci siamo fermati per due mesi, non si sono allenati. Ed è pericoloso ricominciare giocando tre partite a settimana. Sono preoccupato per gli infortuni e per il caldo, che sarà un problema in Italia molto più che in Germania”.
CALDO – Una voce decisa quella di Cellino, che era stato tra gli oppositori più decisi alla ripresa del campionato, salvo poi, un paio di settimane fa, cambiare idea e spiegare che si poteva anche ripartire, a patto di non giocare in campo neutro. Ora però, visto che il restart della Serie A inizierà con l’estate, il numero uno del Brescia è tornato a essere convinto che non sia una buona idea ricominciare giocando tanto e con temperature alte. Un problema, quello del caldo, che spaventa non poco anche la Liga, mentre non crea preoccupazioni alla Premier League. Ma in questo pazzo 2020, meglio prendere in considerazione tutte le variabili, anche quando sembrano improbabili…