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Gattuso: “Dico quello che penso. Una volta ho infilzato Oddo con la forchetta…”

NAPOLILa Coppa Italia è stata sofferta e meritata, ma adesso puntiamo a nuovi obiettivi“. Così , allenatore del Napoli, non smentisce il suo animo guerriero ai microfoni di Radio Kiss Kiss, dopo aver vinto la Coppa Italia ai danni della . Il tecnico azzurro esprime le proprie emozioni e rivela le rinnovate ambizioni per il futuro. “Abbiamo affrontato un percorso competitivo in Coppa. Tre partite molto dure sin dai quarti. Con la Lazio – ricorda – abbiamo sofferto molto. Poi con l’Inter abbiamo lottato contro una squadra in ottima forma che ci ha messo in difficoltà. E la finale l’avete vista. Credo sia stato un successo meritato“. “Io ho un difetto che mi è rimasto da quando ero calciatore – dice ancora Gattuso – quando vincevo un trofeo, pensavo già a quello da conquistare successivamente. Per questo va benissimo essersi goduti questa bellissima vittoria in questi giorni, ma da ora già bisogna concentrarsi per il campionato, perché a Verona ci aspetta una gara difficile“.

Gattuso: “Posso essere il peggior nemico dei giocatori”

La squadra ha dedicato il trionfo a Gattuso, a cui ha anche consegnato la Coppa Italia: “Sono contento del riconoscimento dei ragazzi. E’ stato davvero un bel gesto. Sanno che io sono il loro amico sempre, ma sanno anche che quando comincia l’allenamento posso diventare il peggior nemico, ma sempre limitatamente all’impegno sul campo. Perché poi non ho rancore e il giorno dopo tutto è passato. Sono fatto così – ribadisce – do tutto per i miei giocatori, ma pretendo tanto“. “Ho costruito una carriera e un percorso personale sul sacrificio e sull’impegno. Anche quando sono diventato allenatore ho girato il mondo, ho cercato di imparare e so che c’è ancora molto da imparare. Bisogna avere la capacità di osservare tutto e di prendere il meglio da tanti miei colleghi più titolati avendo sempre umiltà e voglia di crescere“, dice ancora Gattuso.

Oddo e la forchetta infilzata

Cosa ho di speciale? Sicuramente tante volte non ho peli sulla lingua, quello che penso dico, penso che piaccia alla gente la mia spontaneità, gioco solo su un tavolo, pane al pane e vino al vino anche se qualcuno ci può rimanere male. Con Oddo eravamo la sera prima della gara col Manchester, c’erano Pirlo, Nesta, gli piaceva scherzare. Ordina il gelato, sapeva che perdevo la testa, l’ha fatto apposta, gelato con ombrellino come se fosse al mare, lo mangiava e mi guardava, gli ho detto di smetterla, gli ho lanciato una forchetta, gli è rimasta nella coscia, gli piace scherzare, ma in campo andava a 2mila all’ora“.

La morte della sorella di Gattuso

Dopo questo traguardo aumentata la autostima della squadra: “Stiamo facendo bene, ma c’è da crescere su vari aspetti. Sappiamo quali sono le nostre virtù e sappiamo anche su cosa bisogna migliorare, ad esempio sul pressing più alto e il palleggio. Adesso dobbiamo essere pronti ad affrontare al meglio le prossime 12 sfide di campionato. Dobbiamo dimenticare ciò che è stato fatto e avere la mente libera per cercare di scalare posizioni in campionato“, prosegue Gattuso. E poi ad agosto il grande palcoscenico europeo su un campo difficilissimo. “Sicuramente non andremo a Barcellona in vacanza. Andremo a giocarcela con le nostre forze, come sempre dovremo fare. La Champions è la massima competizione europea e vogliamo onorarla“, rilancia Ringhio. Poi racconta il profondo dolore per la recente morte della sorella Francesca: “Ero legatissimo a mia sorella. Avevamo un rapporto incredibile – conclude – indissolubile. Ha sofferto tanto negli ultimi mesi e credo che la cosa più dura da vedere sia stato l’abbraccio e le lacrime di mio padre e mia madre. La vita va avanti e sono certo che un giorno con mia sorella ci ritroveremo lassù per stare ancora insieme…


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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