Moreno Longo se lo è spesso sentito dire: tu potresti essere il Simone Inzaghi del Torino. I due tecnici sono legati da una storia per certi versi parallela e per certi versi molto diversa e domani si troveranno per la quinta volta l’uno di fronte all’altro. Fin qui i precedenti sorridono al tecnico granata: per lui tre vittorie, contro una sola dell’allenatore biancoceleste che domani alle 19.30 allo stadio “Grande Torino” siederà in tribuna, essendo squalificato. Longo lega probabilmente al suo coetaneo Inzaghi (entrambi sono nati nei primi mesi del 1976) i ricordi più dolci della sua meravigliosa esperienza nella Primavera del Torino. Martedì 16 giugno 2015 il suo Torino vinse lo scudetto ai rigori contro la Lazio di Inzaghi, portando a termine un’impresa ancora oggi stampata nelle menti di molti tifosi granata. Fu il primo trofeo da allenatore per Longo, mentre il secondo è maturato nello stesso magico 2015, il 14 novembre, sempre contro la Lazio Primavera di Inzaghi. I granata trionfarono in Supercoppa ai tempi supplementari per 2 a 1 grazie al gol di Bortoluz. A queste due gioie bisogna aggiungere quella del 2014: successo sempre ai supplementari del Torino nella semifinale scudetto (poi i granata persero la finale contro il Chievo).
BIVIO CARRIERE – Tre gioie incomparabili per Longo, ma poi la carriera del torinese è evoluta in maniera differente rispetto a quella del piacentino. Inzaghi, infatti, non ha abbandonato la famiglia biancoceleste. È stato promosso da Claudio Lotito in Prima Squadra (a dire il vero come seconda scelta, a seguito del mancato arrivo di Marcelo Bielsa) e ha saputo sfruttare al meglio l’occasione: oggi a distanza di un lustro da quel 2015 si sta giocando lo scudetto contro la Juventus e ha già messo in bacheca due Supercoppe Italiane e la Coppa Italia 2018/2019 (conquistò tre titoli anche con la Primavera, due Coppe Italia e una Supercoppa nell’annata 2014/2015). Longo, invece, non ha potuto entrare immediatamente dalla porta principale sulla panchina del Torino. Ha potuto farlo soltanto in questo febbraio, rilevando Walter Mazzarri per cercare di salvare una stagione oltremodo complicata. Nel mezzo è andato a farsi le ossa in Serie B tra Pro Vercelli e Frosinone. Proprio con i ciociari si è guadagnato la Serie A, ha esordito nella massima serie ma poi ha dovuto patire l’esonero.
OBIETTIVI DIVERSI – Domani, i due (seppur con Inzaghi squalificato) si troveranno sulle panchine di Torino e Lazio non più della Primavera ma della Prima Squadra. Per entrambi sarà un bel modo per ricordare da dove sono partiti. La Primavera come un campo di sperimentazione e come una palestra di vita. Ma in Serie A, in realtà, si sono già sfidati. Era il 2 settembre 2018 e la Lazio sconfisse nel derby regionale il Frosinone 1 a 0 grazie al centro di Luis Alberto. La macchina biancoceleste iniziava ad ingranare e Inzaghi stava sempre di più plasmando la Lazio a suo piacimento. Longo, invece, stava vivendo il primo approccio alla Serie A. A distanza di quasi due anni, il duello si ripete ma la situazione è diversa, almeno per Longo. Anche gli obiettivi sono differenti. Il sogno scudetto con la Lazio per Inzaghi, la salvezza e la conferma al Toro per Longo.