TORINO – Fabio Cannavaro vive nella bolla creata dalla Cina per far ripartire il calcio, ma resta sempre sintonizzato anche sull’Italia. Domani con il suo Guangzhou Evergrande vivrà una sorta di derby tricolore contro lo Shenzhen di Roberto Donadoni. «Qua in Cina – racconta l’ex difensore campione del mondo e Pallone d’Oro 2006 – il campionato sarà una prova di resistenza. Siamo ripartiti con due gironi da 8 squadre e per due mesi i club resteranno chiusi all’interno di un centro sportivo vicino a Shanghai e in quello di Dalyan, dove siamo noi. La cosa positiva è che siamo tornati a giocare e abbiamo vinto le prime due partite, anche se senza pubblico non è la stessa cosa. Quella negativa è che, al di fuori dal centro di allenamento, possiamo stare soltanto in una zona blu nella quale non c’è nulla. Intanto, però, è un punto di partenza».
La serie A è riuscita ad arrivare alla fi ne e la Juventus ha vinto il nono scudetto consecutivo. Di fatto, da quando lei nel 2012 ha iniziato la carriera da allenatore, in Italia hanno trionfato soltanto i bianconeri. Sorpreso?
«Il tempo vola, ma in effetti vincono sempre loro. Non è un caso: la Juventus è la società che investe maggiormente e che continua a lavorare per vincere guardando sempre al futuro».
Le fa effetto vedere i suoi ex compagni Buffon e Chiellini alzare ancora dei trofei?
«Giorgio è straordinario e si vedeva già da ragazzino quando arrivò nella mia Juve: era diverso dagli altri coetanei e anche molto intelligente. E Gigi è Gigi, unico: finché gli viene data la possibilità di andare avanti, fa bene a continuare».
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