E se, puta caso, dovesse davvero partire Paulo Dybala? Semplice, lineare, lapalissiano: nel qual caso la Juventus otterrebbe un interessante gruzzolo da reinvestire sul mercato per reperire un altrettanto interessante campione, se possibile ancor più funzionale al progetto tattico di Andrea Pirlo. Oppure, opzione numero due: la Juventus otterrebbe in cambio (operazione alla Pjanic–Arthur) un altrettanto interessante campione, se possibile ancor più funzionale al progetto tattico di Andrea Pirlo.
Già, il progetto tattico di Pirlo non è un dettaglio. E per carità, non che il “Maestro” non apprezzi le doti e le qualità di Dybala, ma è anche conscio del fatto che per i suoi predecessori – sia pure così filosoficamente e tatticamente agli antipodi tra di loro – è risultato pressoché impossibile trovare un modo per fare rendere al meglio Cristiano Ronaldo e Dybala all’unisono. Qualche sprazzo con Sarri, al limite, ma dopo svariati tentativi e con risultati comunque alterni fondati tutti sul cercare di far giocare Dybala da prima punta (cosa che Dybala non è, visto che per natura tende ad arretrare per farsi dare palla).