TORINO – Non c’è affatto da stupirsi che Giampaolo sia già sulle spine: d’altra parte sarebbe stato strano il contrario, conoscendo il tecnico. Nelle sue tante chiacchierate pre-contrattuali con Vagnati e Cairo, l’allenatore aveva ampiamente chiarito le proprie esigenze. E a maggior ragione lo ha fatto in queste ultime settimane e poi in questi ultimi giorni, valutando di volta in volta la piega delle trattative in corso. Così come Vagnati, anche Giampaolo si è già accorto dell’esistenza di un doppio Cairo: ma sempre meglio lo comprenderà sulla propria pelle, strada facendo. Anche perché non ci risulta che il presidente del Torino sia stato benedetto da illuminazioni sulla via di Damasco. Al massimo, Damascan: ma inteso come uno dei problemi da risolvere, anche se di certo uno dei minori (il giovane attaccante moldavo, reduce dal prestito al Fortuna Sittard, è sul mercato: se il Torino non riuscirà a monetizzare, discuterà con lui di prolungamento oltre la scadenza del 2021, per poi avviare un nuovo prestito). Vagnati era stato il primo a consigliare calorosamente a Cairo di attuare una mezza rivoluzione, in vista della prossima stagione. E il Toro, all’epoca, non era neanche sicuro di restare in A. Ma il nuovo ds aveva subito toccato con mano tutte le problematiche gravi tra cui si dibatteva Longo: lacune palesi nell’organico, rosa sfaldata in sottogruppi, giocatori in aperta tensione con la società, calo delle motivazioni in più di un granata, distrazioni e scarsa professionalità, contratti da rinnovare e altri da dimenticare. E persino forme di anarchia, data l’inesistenza di una solida e attrezzata società al fianco dell’allenatore.
Torino, La Gumina soluzione low cost
Punto primo: la salvezza. Punto secondo: la rivoluzione. Questi erano i due cardini attorno ai quali ruotavano le sliding doors del Torino. Poi, raggiunta faticosamente la salvezza e dato l’ennesimo benservito a qualcuno (a Longo, in questo caso), è decollata anche ufficialmente l’operazione Giampaolo. Il 7 agosto l’annuncio. Ma gli accordi nero su bianco erano già stati trovati da giorni: e la strada tracciata da inizio maggio. Siamo al 17 agosto: e di quella rivoluzione auspicata da Vagnati, subito condivisa da Cairo e assolutamente propugnata anche dal nuovo allenatore, non si vede l’ombra. Nessuna trattativa vicina alla conclusione per quanto riguarda le cessioni più pesanti (Izzo, tanto per fare un nome), alcuni casi a dir poco spinosi totalmente aperti e ancora in bilico (Sirigu su tutti: e a noi pare soltanto una follia dar via un portierone così!) e un solo giocatore nuovo ingaggiato: il terzino sinistro Rodriguez, strappato per 3 milioni a un Milan che comunque lo aveva già levato dai propri programmi dallo scorso gennaio. Tanti sogni (da Torreira in giù), tante chiacchiere, innumerevoli sondaggi, ma poi il Torino resta sempre fermo al palo: ora tratta un 34enne svincolato per un ruolo chiave come quello del regista (Biglia). […]
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