Intervistato dall’edizione brasiliana di Fox Sport, l’ex difensore Lucio ha ricordato gli eventi che portarono al suo addio al Batern Monaco, squadra di cui era capitano, ed al trasferimento all’Inter: “Senza dubbio la mia volontà non era quella di lasciare il Bayern. Poi mentre ero in Sudafrica per al Confederation Cup Van Gaal, subentrato come allenatore, mi disse che non rientravo nei suoi piani. Dopo cinque anni in Baviera quella notizia fu uno shock, ma ero capitano della nazionale e cercavo di tenere la concentrazione sul Brasile”.
Lucio continua parlando del suo rapporto con Van Gaal: “Ho lavorato pochissimo con lui,, quando abbiamo finito la Confederations Cup nel 2009, ho dovuto ripresentarmi al Bayern perché avevo un contratto e non avevo ancora niente di definito con l’Inter. Lui non è stato sincero con me, ha solo detto che quello che dicevano nei media non era vero, che avrebbe osservato il mio lavoro, ma tutti già sapevano che aveva preso la decisione di non contare su di me. Sono stati da sei a sette giorni con lui, non ho visto niente del suo lavoro che fosse degno di tal nome. Si distingue di più in mezzo al calcio di più perché non gli piacciono i brasiliani”.
Poi una parentesi sull’esperienza nerazzurra: “Ringrazio Dio per essere andato in una squadra molto forte come l’Inter, con un ottimo allenatore (José Mourinho, ndr), è stato un dono di Dio. Senza dubbio, uno dei miei grandi sogni era vincere una Champions League ed è successo nel 2010. La settimana prima di quella finale è stata molto complessa, tante cose sono state messe alla prova”.
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