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Calcio e coronavirus, per i calciatori sei mesi in mezzo al guado

Il lockdown, gli allenamenti a casa, i tagli degli stipendi, la ripresa “a letto presto”, il traguardo, i contagi “vacanzieri”: e ora si riparte

Renato Cesarini, quello della mitica “zona” che porta il suo nome da quasi 90 anni, diceva che la cosa che assomiglia di più alla vita è un campo da calcio. La battuta deve valere anche quando questo campo è vuoto. E in un momento in cui ci giocano soltanto i punti interrogativi. E non sai quando, dove e se si riempirà con le stesse cose di prima. Un po’ com’è stata la nostra vita durante il lockdown, ma per molti versi come lo è ancora, fra le tante incertezze sul presente e sul futuro.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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