Per questo a gennaio ha ottenuto Moses e Young, usato sicuro. Ridotto il gap dai bianconeri, ha respinto Tonali e trova corrispondenza perfetta nei nomi di Vidal e Kanté e Kolarov
Vincere, o quantomeno provarci. E nel più breve tempo possibile. Nel vocabolario di Antonio Conte le parola “secondo” non trova ospitalità facilmente, anzi è a dir poco sgradita. Non lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ma la piazza d’onore a un punto dalla Juve in campionato e la finale (persa) di Europa League non lo hanno soddisfatto fino in fondo. Perché alla fine il confronto con chi lo ha preceduto gli interessa poco.