TORINO – Se la stagione appena conclusa è stata complicata per Giorgio Chiellini, anche per il compagno di squadra Merih Demiral non è stata una passeggiata: il difensore turco si immaginava ben altro annata al debutto con la maglia della Juventus. Invece il grave infortunio ai legamenti del ginocchio (lo stesso capitato a Chiellini) che ha subito a gennaio contro la Roma lo ha costretto a un lungo stop. Nella sfortuna, però, il campionato slittato fino all’estate per via della pandemia gli ha permesso di rientrare in corsa e ripresentarsi in campo per 39 minuti proprio nell’ultima giornata contro i giallorossi di Paulo Fonseca. Una perfetta chiusura del cerchio, ma già durante il lockdown Demiral ha dimostrato di avere molto a cuore la sua professione e la Juventus: non ha lasciato Torino come molti suoi compagni, non ha raggiunto la Turchia per stare accanto ai genitori in un momento di incertezza a livello mondiale, ma è rimasto a casa per proseguire da solo il percorso riabilitativo. E appena la Continassa è stata riaperta, ha potuto riutilizzare anche i macchinari e accelerare con le cure fisioterapiche.
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Punto di riferimento
Che avesse voglia di riprendersi la Juventus lo si è capitato anche ad agosto, accorciandosi le vacanze: se la squadra bianconera si è ripresentata lunedì 24, sedici giorni dopo la sfida di Champions contro il Lione, il difensore turco è rientrato qualche giorno prima per portarsi avanti con il lavoro. La sua ripresa deve essere infatti graduale, non può e non deve strafare, ma seguire un programma mirato tra campo e terapie. La chiamata del ct della Turchia Senol Gunes per il doppio impegno settembrino di Nations League contro Ungheria e Serbia è l’ulteriore segnale di ritorno alla normalità per Demiral. «E’ in buone condizioni – ha sottolineato il commissario tecnico – per noi è un giocatore importante perché ha una grande influenza sulla squadra». E anche le immagini dell’allenamento di ieri con la Turchia sono eloquenti[…]
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