TORINO – Stupefatto, ma non preoccupato. Alessandro Del Piero conosce lo spessore di Andrea Pirlo. Del calciatore che è stato, dell’uomo che è, dell’allenatore che diventerà guidando la Juventus. Ne ha parlato in un’intervista rilasciata a Forbes, dando una precisa chiave di lettura sul futuro bianconero: «Sono rimasto molto sorpreso dalla nomina di Pirlo, perché ha raggiunto questa posizione molto presto. Sono colpito, perché pensavo che la Juve avrebbe scelto diversamente. Questa è una grande sfida per tutti, ma il club è molto forte, la squadra c’è e Andrea è un ragazzo eccezionale. Non so cosa ci sia nella sua mente e cosa voglia fare in campo, però lo conosco personalmente e quindi credo che sarà pronto a cogliere questa opportunità».
Pirlo: “Juve affamata, decimo scudetto e fino in fondo alla Champions”
[[dugout:eyJrZXkiOiJOQnJpeDZKRSIsInAiOiJjb3JyaWVyZGVsbG9zcG9ydCIsInBsIjoiIn0=]]
Idee chiare, come quelle che riguardano il Del Piero di oggi e di domani: «Diventare un direttore tecnico e un allenatore è nella mia mente». Sul passato, invece, gli viene ricordato il rigore calciato durante la finale dei Mondiali contro la Francia: «Quella passeggiata da centrocampo fino all’area di rigore è stata lunga. Cerchi di concentrarti, ma ti vengono in mente molte cose. E’ il momento più importante della tua vita. Quel peso ho provato a trasformarlo in un momento divertente. Ripetevo: “Mi guardano solo 2.5 miliardi di persone in questo momento”. E provavo a pensare che a nessuno sarebbe importato se avessi sbagliato quel rigore. Ho cercato di sorridere». Il giorno dei giorni, quel 9 luglio 2006. Ma la strada per arrivare a quel dischetto è stata lunga, come confessa Pinturicchio: «La tua vita da giocatore è incentrata sull’allenamento, il recupero, il gioco. Quando smetti, cambia tutto. Non sarò mai soddisfatto al 100% adesso, perché amo giocare a calcio, ma questo è il bello della vita».