Care amiche e cari amici di Tuttosport
1. Perché Milik non si decide ad andare alla Roma?
2. Perché Suarez fa comunque l’esame di italiano per il passaporto se la Juve non lo prende più?
3. Perché Dzeko non è ancora arrivato?
4. Perché è Giroud l’alternativa a Dzeko?
5. Perché il mercato dell’attaccante è così intricata e sembra quasi improvvisata?
Vi state facendo almeno una di queste domande? Allora provo a rispondere.
1. Perché Milik è arrabbiato, offeso e speranzoso. Arrabbiato soprattutto con il Napoli e l’ultimo strappo è arrivato perché il club è andato dritto alla conclusione dell’affare con la Roma, trovando l’accordo con i giallorossi (20 milioni più 5 di bonus) senza che lui fosse d’accordo. Offeso con la Juventus, ma comunque speranzoso di riuscire a finirci in qualche modo. Paratici lo ha sedotto un paio di mesi fa e poi accantonato nelle ultime quattro/cinque settimane, essendo cambiate alcune circostanze, la più evidente delle quali è in panchina. Prima c’era Sarri che caldeggiava il suo arrivo, ora c’è Pirlo che preferisce di gran lunga Dzeko. Ma Milik ha speranze di andare effettivamente alla Juventus? Non molte, forse proprio nessuna. La Juventus ha altre priorità e non ha i 25 milioni da investire per il cartellino. Chissà, se Milik resistesse fino alla fine del mercato e la Juventus non avesse trovato alternative, forse, ma forse, potrebbe provare la soluzione, cercando un difficile accordo al ribasso con il Napoli. Ma, per quanto remota, Milik sta cullando quella possibilità. Nella peggiore delle sue ipotesi rimane al Napoli e si libera a parametro zero alla fine della stagione: una prospettiva che non gli dispiace, ma forse sottovaluta i rischi, che possono essere seri. Un anno in tribuna con conseguenze pesanti e il rischio di non trovare, fra una stagione, un ingaggio da 4,5 milioni netti più bonus che gli sta offrendo la Roma. Tuttavia, ricordatevi che non è solo la razionalità che guida i pensieri di Milik in questi giorni.
2. Perché Luis Suarez, comunque vadano le cose, a fine stagione ha finito la sua permanenza al Barcellona, quindi si libererà a parametro zero. E in quei casi un passaporto comunitario è uno strumento assai utile per ricollocarsi in modo rapido ed efficace. Come detto, la Juventus ha congelato tutto perché sembra ormai scontato che le pratiche per ottenere la nazionalità non saranno così brevi. Il bomber uruguaiano diventerà italiano fuori tempo massimo: sconfinando, quindi, oltre la fatidica soglia del 5 ottobre, che segna la fine del mercato e la consegna liste Champions. Quindi zero Juve subito, ma l’esame e le pratiche le fa comunque. Anche perché, in teoria, esiste una remota possibilità legata a uno scenario per ora virtuale, ma tecnicamente possibile. Eccolo: salta Dzeko per il no di Milik, la Juventus prende un attaccante come Giroud e, a quel punto, ha ancora il margine economico (e tecnico) per ingaggiare Suarez in autunno inoltrato, da svincolato (se nel frattempo si è svincolato) e passaportato. Attenzione: potrebbe usarlo in campionato, ma non in Champions, almeno fino agli ottavi quando si ritoccano le liste.
3. Perché Milik non ha ancora detto sì alla Roma. Per il resto è tutto fatto: sono pronti i contratti (alcuni anche firmati) e sono pronti i documenti. Non appena scatta il sì del polacco tutto può andare in buca nel giro di poche ore.
4. Perché Giroud è l’operazione più conveniente nel rapporto qualità/prezzo/velocità. In 48 ore si potrebbe consegnare a Pirlo un centravanti, senza rischiare di aspettare vanamente Dzeko e andare all’inseguimento di altre opzioni (Morata?) con poco tempo e l’acqua alla gola. Nella scelta giocano tempismo e calcolo dei rischi, anche se ovviamente si tratterebbe di una scelta tecnicamente inferiore al bosniaco.
5. Perché, senza girarci troppo intorno, non c’è un euro da spendere. O, meglio, ce ne sono molto pochi. Una condizione abbastanza diffusa fra i club europei (finora non è stato un mercato vivace e men che meno ricco) e che vede un club come il Barcellona regalare i giocatori o uno come il Real ancora fermo. Alla Juventus manca la liquidità e c’è la ferma intenzione di non esagerare sul mercato in vista di una stagione con ricavi sicuramente erosi (dal 30% in su) per gli effetti del Covid. E quando non hai soldi, il mercato lo subisci più che farlo, sicché tenere aperte più possibilità diventa una condizione inevitabile. E’ tutto più difficile e anche un filo isterico, ma non per mancanza di idee chiare, ma perché per realizzarle servono incastri e colpi di sponda sulla volontà altrui che, vedi Milik, può sballare tutto. Un po’ di confusione si genera inevitabilmente.
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