Grande grazie all’Italia, non ha mai dimenticato Roma e Milano. Ora una nuova sfida con Ranieri, pronto a seguire il suo stile: “Salto l’uomo e ripago il prezzo del biglietto”
Cinque minuti per stregare Tare, mezz’ora scarsa per fare tre gol. 10 dicembre 2012, Lazio-Marino al trofeo Wojtyla. 8-0 e tripletta di Keita. Bollini, in panchina, se la ride. “Organizzavamo amichevoli solo per lui, è un fenomeno”. Già da ragazzino, ad Arbuciés, quando Keita dribblava coetanei sulla terra alzando la polvere. Stregava signori anziani appoggiati alla rete. Uno di loro si avvicinò al papà sussurrandogli una profezia: “Compragli delle scarpe, grazie al calcio tuo figlio viaggerà molto”. Aveva ragione lui.