TORINO – Sua eccellenza Cristiano Ronaldo continua a dare l’esempio. Nell’applicazione, come se ogni volta fosse il suo primo giorno di lavoro, nella costanza, nella professionalità. Nei gol, essenzialmente. Tempo una settimana e in due sole partite ufficiali ha tirato l’ennesima linea di confine tra chi fa girare il pallone e chi lo fa cantare. Tre reti a bilancio, e che reti: a parte la prima della serie – il diagonale contro la Samp a partita sigillata – la doppietta dell’Olimpico risalta in tutta la sua preponderante influenza sulle sorti juventine. Il rigore dell’1- 1 è un lampo nel buio di un primo tempo in cui la Roma sembrava già avere la gara in pugno. Quello del 2-2 è un regalo pazzesco confezionato da CR7 a chi ha la fortuna di poterlo ammirare. E’ vero, la difesa giallorossa non c’era, ma il salto a 228 centimetri con capocciata dopo torsione innaturale per chiunque vale unicamente applausi. Sono ora 450 i gol segnati nei Top 5 campionati europei: cifra tonda per un asso a tutto tondo.
CR7, contro la Roma salto a 228 centimetri
Ventotto centimetri, appena 28 in meno della vetta toccata nella Marassi sampdoriana il 18 dicembre 2019: quella sì, una cima da primato, in Italia. Nel mezzo, ecco altri storici salti in alto di Ronaldo con zuccata incorporata: vedi i due metri e 42 toccati in Portogallo-Galles all’Europeo 2016 poi conquistato. E attenzione ai 247 centimetri raggiunti nello stacco che consentì a Cristiano di agguantare il Toro avanti nel derby del 3 maggio 2019 allo Stadium. In assoluto resiste il record dei 293 centimetri d’altezza, fin dove si sollevò CR7 per beffare il Manchester United: nella Champions 2012- 13 il portoghese segnava gol a raffica per il Real Madrid (12 complessivi in 12 partite) e quella sera al Bernabeu freddò gli inglesi restando in sospensione per 73 centesimi di secondo: erano gli ottavi, Ronaldo firmò l’1-1 e in tutto il mondo si celebrò la straordinarietà del gesto tecnico.
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