TORINO – Tra i vantaggi di essere Andrea Pirlo c’è anche quello di poter essere sostanzialmente sempre sincero e diretto. Perché, essendo Pirlo, non ha bisogno di arrampicarsi sugli eufemismi o di giocare a nascondino con le frasi fatte. Dal benservito a Gonzalo Higuain raccontato senza neanche un giro di parole fino all’ammissione, che per altri sarebbe suonata un filo arrogante, di «aver solo certezze», passando per le trattative di mercato commentate con trasparenza (Suarez o Dzeko, per esempio), il tecnico della Juventus ha sempre scelto la strada più corta e, nei limiti del possibile, sincera.
E quando ieri gli facevano notare come il secondo gol della Roma fosse frutto di un errore di posizionamento generale «non da Juventus», lui non ha provato a zuccherare l’analisi e, con il suon tono di voce senza nessuna inflessione emotiva ha detto: «No, guarda, quel gol non è da nessuna squadra».
Roma-Juve, Pirlo non è soddisfatto della prestazione
Non è soddisfatto, Pirlo, della prestazione di Roma, soprattutto della prima scombiccherata ora di gioco, ma non è arrabbiato con la squadra. Sia perché la reazione caratteriale nel momento difficile lo ha confortato, sia perché è consapevole che con un numero così esiguo di allenamenti con la squadra al completo (undici) diventa tutto più difficile e ci può essere chi sbaglia il posizionamento in una transizione. Certo, un po’ più di concentrazione l’avrebbe apprezzata, soprattutto in quella circostanza, quando la Juventus che aveva appena agguantato il pareggio con il rigore di Ronaldo, non ha saputo gestire l’ultima manciata di secondi prima dell’intervallo, facendosi infilare dal contropiede concluso da Veretout.
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