Il giorno dopo la partita fantasma tra Juventus e Napoli tutto il movimento calcio è infuriato con il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. A cominciare dai suoi colleghi che temono l’affondo del campionato, laddove non ci fosse il rispetto del protocollo – scritto proprio per tutelare sia la salute sia il calcio – e fossero le Asl a decidere se una partita si possa o non si possa giocare, con conseguenze economiche drammatiche per un’industria che, al pari di tantissime altre, sta soffrendo per la pandemia.
«È un brutto precedente, si pensava che ci fosse un protocollo molto chiaro a cui tutte le società doveva attenersi e invece sono intervenute le Asl locali che lo hanno bypassato e creato un grosso caos. Il Napoli? Qualsiasi società che interpella la Asl locale chiedendo cosa fare, magari si sentirà rispondere di non fare la trasferta. E quindi metterà a rischio il campionato» le parole di Enrico Preziosi, presidente del Genoa, il club colpito più duro dal Covid-19 visto che in una settimana ha contato 22 positivi tra giocatori e staff. E, nonostante ne avesse già due alla vigilia della sfida contro il Napoli, la squadra è partita ugualmente ed è scesa in campo al San Paolo. «Noi non abbiamo contattato l’Asl – spiega Preziosi parlando del caso personale – avevamo solo due contagiati, il protocollo prevedeva che se avessimo 10 contagiati potevamo chiedere la sospensione della partita (cosa poi accaduta per la gara successiva contro il Torino, ndr). Così siamo andati a Napoli. De Laurentiis ha contattato l’Asl, secondo me, non viceversa. Non voleva giocarla, forse. Perché? Bella domanda. Insigne si è infortunato con noi, poi aveva due giocatori contagiati. Adesso ci sarà il ricorso del Napoli, un po’ di tribunali, sportivi o civili»
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Anche le altre società di serie A come Milan, Torino, Atalanta, che pur avendo nelle loro fila giocatori positivi hanno regolarmente giocato nel rispetto del protocollo, mostrano un certo disappunto verso il Napoli: loro si sono attenuti al regolamento, addirittura i rossoneri sono scesi in campo in Europa League senza Ibrahimovic, mentre il presidente del Napoli con il suo comportamento mette a rischio il campionato. Tanto più che lo stesso De Laurentiis aveva fatto una magra figura nei confronti degli altri presidenti quando si era presentato in Consiglio di Lega a Milano mentre era in attesa dell’esito del tampone, risultato poi positivo. Una condotta che aveva messo a rischio la salute di tutti i presenti, costretti a tampone e a isolamento fiduciario.
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