TORINO – Le qualità tecniche, con quella capacità un po’ alla Rui Costa di ballare sulla trequarti per poi disegnare la freccia che trapassa le posizioni difensive altrui da una parte, le perplessità sui tempi di inserimento dall’altra. Questi gli estremi entro i quali è contenuta l’operazione Amer Gojak. Trequartista o mezzala, o precisamente mezzala che via via in carriera ha alzato il baricentro del gioco e aumentato pericolosità e incisività delle giocate, che il Torino ha preso dalla Dinamo Zagabria a tre minuti dallo stop al mercato, martedì. La spesa è di 6,5 milioni bonus compresi: è arrivato in prestito con diritto di riscatto e ha rimpiazzato Ramirez, per il quale la richiesta di 2,2 milioni netti a stagione è stata ritenuta eccessiva. E così l’uruguaiano è rimasto alla Samp, provocando la furia di Ferrero che sperava di monetizzare, mentre lo perderà a scadenza. La spesa ragionevole, le indubbie doti fisiche e le qualità tecniche pur da confermare in Italia lo rendono acquisto intrigante e condivisibile. Mentre i dubbi si stagliano sui tempi. Gojak si sarebbe potuto prendere a inizio mercato, consegnando da subito a Giampaolo un potenziale titolare cui sottoporre i movimenti da compiere alle spalle delle punte.
Torino, ufficiale Gojak dalla Dinamo Zagabria
Ora invece i tempi si allungano, e ad accendere la luce lungo la via del gol toccherà almeno inizialmente ancora a Verdi, reduce da una stagione buia e misteriosa e poco propositivo anche in questo principio di nuova annata. Su Gojak si sarebbe potuti intervenire subito, consapevoli della rigidità di Betancourt in relazione all’ingaggio di Ramirez, e prendendo immediatamente atto della ritrosia del Leicester a trattare l’uscita di Dennis Praet. Tant’è, i tempi su Gojak, sommati alla mancata uscita di almeno tre o quattro elementi e alla rinuncia a un regista che latita da innumerevoli stagioni sono i limiti di una sessione di mercato che, stringendo il focus al lato squisitamente tecnico, comunque porta in dote due giovani interessanti: Gojak che in quanto a Serie A è tutto da scoprire e Bonazzoli che, invece, il campionato ha iniziato ad azzannarlo nel girone di ritorno della scorsa stagione, quando in 11 partite (nemmeno tutte giocate dall’inizio), ha segnato 5 gol. Numeri che, sempre a 23 anni, giustificano l’investimento di 8 milioni preventivato per un altro prestito con obbligo di riscatto. Con Bonazzoli che, respirando la prima aria granata, così si è rivolto, ai suoi nuovi tifosi: «Un saluto grande e un abbraccio forte a tutti i tifosi del Toro. Sempre forza Toro!», ha dichiarato dall’interno dello stadio Olimpico Grande Torino. […]
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