Il fantasista in prima linea contro la guerra nel Nagorno Karabakh, punto di riferimento per Fonseca e soprattutto per la gente del suo Paese
Chi lo conosce ogni tanto la butta lì: “Magari prima o poi, quando smetterà, proverà a diventare presidente dell’Armenia”. Se sarà davvero così, o se invece resterà nel mondo del pallone, che oltre ai soldi e alla popolarità gli ha dato una vita diversa, non lo sa nessuno. Forse neppure lui. Henrikh Mkhitaryan, d’altronde, in questo momento ha cose più urgenti di cui occuparsi. Da una parte c’è il calcio e un ruolo nella Roma che per Fonseca è sempre più cruciale (insieme a Dzeko e Pedro), dall’altra c’è la situazione in Armenia che non gli fa vivere sonni tranquilli. Nel senso più letterale del termine.