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“Conte chiede e basta, Suning non ha cultura calcistica”. Che bordate di Suarez!

Per l’Inter questa è una stagione molto importante, e l’aspettativa dei tifosi è davvero alta. Domani ci sarà il derby di Milano e sarà una grande occasione per acquistare punti importanti dal punto di vista della classifica e non solo. Dell’annata dei nerazzurri e del sogno proibito Messi ha parlato l’ex bandiera Luis Suarez, raggiunto dai microfoni di AS.

INTER CINESE – “In questa Inter di cinesi non conosco molte persone, tranne i dipendenti che sono lì da tanti anni. Non so se qualcuno sta dimenticando che non solo ho giocato lì per nove anni e ho vinto due Coppe dei Campioni, ma poi ho lavorato per più di 15 anni con Massimo, il figlio di Angelo Moratti che mi ha ingaggiato come giocatore. Questi signori comprano il club non per renderlo di nuovo fantastico, ma per fare affari. Non sono interessati a nient’altro. Hanno persino cambiato il nome della ‘Città dello Sport’ e ora lo chiamano Suning e la scritta Moratti si vede a malapena. Quelli che c’erano prima dei cinesi hanno già fatto affari e vogliono lo stesso. Non hanno una cultura calcistica, non conoscono il calcio, solo i soldi”.

SQUADRA DEL CUORE – “Non vado quasi mai a San Siro per problemi logistici, ma un giorno vorrei esserci, potrei chiamare al telefono e chiedere un biglietto. Immagino che me lo darebbero: saprei già chi chiamare. È un’altra Inter, non la “grande Inter”, come si chiamava la nostra. Rimane comunque la mia squadra, e con Conte quest’anno la vedo un po ‘meglio”.

ARMI NERAZZURRE – “I pericoli dell’Inter sono i due attaccanti: Lukaku e Lautaro fanno gol con relativa facilità, ma gli manca un giocatore di una certa gerarchia al centro del campo che guida la gara. Volevano ingaggiare Kanté, che è un corridore. Non lo hanno preso perché il Chelsea non voleva, è chiaro. Ecco perché può essere importante Eriksen. Il danese è un buon giocatore, anche se penso che al ragazzo manchi un po ‘di carattere. Con 15 o 20 minuti non puoi fare nulla. Devi dargli più occasioni”.

SU CONTE – “E’ un allenatore che pretende tanto, ma deve anche capire che durante il mercato si spendono sempre un sacco di milioni. Alcuni credono di vincere i campionati, ma quelli che li vincono poi sono i giocatori. Coloro che cambiano le partite non sono gli allenatori con i cambiamenti, sono i buoni giocatori con le loro azioni”.

SOGNO PROIBITO MESSI – “Direi che era quasi la notizia dell’anno o del secolo. Da lontano posso sbagliarmi, ma conosco quel club e penso che ci debba essere qualcosa di grosso che ha infastidito molto Messi per fare quello che ha fatto. Forse hanno promesso qualcosa e non l’hanno mantenuta. E’ stato al club tutta la sua vita. Ha vinto tutto. Ha tutto quello che serve per lui, la stampa, il pubblico, i suoi compagni di squadra. Qualcosa di serio doveva essere. Futuro? Credo che andrà via. Tra 2 o 3 mesi capiremo tutto”.

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